Clandestini: “La selezione su chi deve entrare in Italia non la faranno i trafficanti di schiavi”

ocean viking clandestini

”L’azione del governo è e sarà sempre ispirata a umanità e fermezza. Non abbiamo nessuna intenzione di venire meno ai doveri di accoglienza e solidarietà nei confronti di persone in fuga da guerre e persecuzioni. Ma al contempo affermiamo con determinazione il principio che in Italia non si entra illegalmente e che la selezione di ingresso in Italia non la faranno i trafficanti di esseri umani”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nell’informativa al Senato sulla gestione dei flussi migratori e sui recenti interventi delle navi di ong nel Mediterraneo centrale. ”La sostenibilità dell’accoglienza si misura anche in termini di impatto sulla sicurezza della nostre comunità”. Lo ha aggiunto il ministro.

Non è scritto da nessuna parte che l’Italia si debba fare carico dei clandestini

”Non c’è dubbio che il percorso da seguire è quello di governare le migrazioni anziché subirle – ha sottolineato -. La necessità di governare i flussi e di fermare le partenze illegali trova conferma anche nelle difficoltà che sta incontrando il sistema nazionale di accoglienza. Sono difficoltà che ben conoscono i prefetti e sindaci e che mettono a dura prova la sostenibilità dell’intero sistema. Con ricadute in termini di inefficienza dei servizi offerti, di lievitazione dei costi e di capacità di assicurare un’effettiva integrazione delle persone”. ”È un dato certo che le convenzioni internazionali vigenti non stabiliscono a priori quale debba essere il place of safety. Né che esso debba coincidere, come talvolta si dice frettolosamente, con il porto più vicino.

Oltre 90mila clandestini entrati quest’anno in Italia. Più 170mila ucraini

E, conseguentemente, che l’Italia debba farsi carico di tutti i migranti che vengono portati nelle nostre acque territoriali da assetti navali privati perfettamente funzionanti e ben attrezzati e, quindi, senza problemi sotto il profilo della sicurezza della navigazione. I numeri delle operazioni in mare, per oltre 90.000 ingressi di migranti solo nel 2022, mostrano un aumento del 60% rispetto allo stesso periodo del 2021. Incidendo quindi pesantemente sul sistema di accoglienza nazionale già provato dagli arrivi dall’Ucraina, oltre 172.000 persone accolte in Italia. Al momento sono presenti circa 100mila migranti nei centri di accoglienza nazionale e le prefetture stanno sempre più segnalando una tendenza alla saturazione dei posti disponibili e criticità nel reperimento di nuove soluzioni alloggiative”.

La presenza delle navi ong inconraggia i clandestini a partire illegalmente

”Dal raffronto tra i dati degli arrivi, quelli di presentazione delle domande di asilo e del loro limitato accoglimento, si desume che la maggior parte delle persone che giungono in Italia è spinta da motivazioni di carattere economico. E che quindi non ha titolo a rimanere sul territorio nazionale. Sulla base delle più recenti analisi elaborate da Frontex, l’agenzia Europea per il controllo delle frontiere esterne, emerge che la presenza di assetti navali delle ong in prossimità delle coste libiche continua a rappresentare un fattore di attrazione”. ”Il cosiddetto pull factor va riferito sia ai migranti che si sentono rassicurati dalla presenza in mare di tali assetti. E sia alle organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le quali plasmano il loro modus operandi in rapporto alla presenza di assetti ong nell’area – ha aggiunto -. Questa constatazione prescinde dalle intenzioni umanitarie che muovono le ong”.