Clandestini, Meloni ribadisce: “Fermare le partenze, difendere i confini europei, guerra agli schiavisti”

roma sbarchi clandestini (2)

“Colleghi della sinistra, non vi ha colpito la reazione francese di fronte alla prima nave Ong che sbarcava migranti in Francia, non vi è sembrata strana? L’Italia è tenuta a fare quello che gli altri non sono disposti a fare…”. Così Giorgia Meloni, intervenendo in replica alla Camera, sul tema dei clandestini e delle tensioni con Parigi: non va bene che “l’Italia sia l’unico porto e gli altri ne prendono 30 su 100 mila. Su 94mila sbarcati i migranti ricollocati sono 38 in Francia e 57 in Germania”. Una risposta “in cambio che l’Italia sia unico porto di sbarco in Europa”, aggiunge. “Credo che in Europa debbano valere gli stessi diritti e doveri di tutti. Ritengo che la soluzione che può mettere tutti d’accordo è fermare le partenze e difendere i confini europei”, conclude.

Contrasto ai flussi di clandestini illegali

Il dibattito deve “passare dalla ridistribuzione dei migranti alla difesa comune dei confini Ue. Serve un quadro di collaborazione basato su flussi legali e contrasto a quelli illegali. Come? Fermando le partenze e lavorando a una gestione Ue dei rimpatri. “L’Italia sta sostenendo l’onere maggiore della protezione delle frontiere, non intendiamo fingere che vada bene così. Mi convinco sempre di più, se mai ce ne fosse bisogno, che arricchire questi cinici schiavisti del terzo millennio nulla abbia a che fare con il concetto di solidarietà. Di fronte a questo fenomeno, è necessario responsabilizzare l’Ue e i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Il fianco sud, nella sfida migratoria, non è meno importante del fianco est – aggiunge -. Ci adopereremo affinché questo avvenga, cosa che finora non è accaduta”,

I ricollocamenti? Non sono una soluzione

“I ricollocamenti, ho detto che li considero non una soluzione, per varie ragioni. Innanzi tutto per banale carattere matematico, tutti sappiamo che il decreto di Dublino non riguarda i migranti economici, e chi può ottenere la protezione speciale, riguarda meno del 30% di chi è sbarcato da noi. La Polonia da sola dà accoglienza a un milione di profughi ucraini, la repubblica Ceca a 500mila. L’Italia ha fatto entrare 94mila migranti, meno del 30%, avrebbe diritto di essere ricollocata, siete sicuri che questa sia la soluzione per l’Italia?”, si chiede. “Dobbiamo distinguere tra profughi e migranti illegali, altrimenti si rischia di penalizzare chi ha più bisogno”, aggiunge.

Accogliere chi è veramente profugo

Sul tema della ricollocazione dei migranti “è un fatto da riconoscere che tutti quanti” i Paesi “devono essere messi nelle stesse condizioni. Allora poiché io ritengo che la soluzione che può mettere tutti d’accordo, come da sempre sosteniamo, sia fermare le partenze, difendere i confini esterni dell’Unione europea, credo che su questo si debba lavorare. E credo che non sia una soluzione dire che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco in Europa. Perché credo che l’Italia di fronte a questo si troverà in difficoltà. Mentre continuo a essere assolutamente d’accordo e solidale sulla massima accoglienza dei profughi e sul sostegno che stiamo garantendo anche noi e siamo sempre disposti a fare di più”, aggiunge il premier.