Clandestini, primi risultati: i tunisini arrestano 1.200 persone pronte ad arrivare in Italia

inflessibili clandestini in fuga

Nelle ultime ore, le unità di sicurezza tunisine hanno arrestato 1.200 persone di diverse nazionalità che intendevano attraversare illegalmente il Mediterraneo verso l’Europa, secondo quanto riferito dalla stazione radio privata Mosaique FM. L’operazione ha riguardato la provincia sud-orientale di Sfax, a quanto riferito da Houcemeddine Jbabli, portavoce della Guardia Nazionale tunisina, secondo cui sono finiti in manette anche diversi organizzatori delle traversate per mare e sono state sequestrate imbarcazioni di legno. La provincia di Sfax è un importante punto di partenza per gli immigrati irregolari, che di norma scelgono l’isola di Lampedusa, a solo 80 km dalle coste tunisine, come prima tappa del loro viaggio in mare verso l’Italia.

La Francia collaborerà con l’Europa per fermare l’invasione

Buone notizie anche dalla Francia. “A Roma incontro di lavoro con il mio omologo italiano Matteo Piantedosi. La Francia è al fianco dell’Italia nella lotta ferma contro l’immigrazione irregolare. La soluzione non può che essere europea. Ci stiamo lavorando su richiesta di Emmanuel Macron”. Lo scrive su X il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin, dopo l’incontro ieri con Piantedosi al Viminale. Intanto si apprende che il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha partecipato ieri, a margine dei lavori della settimana di alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a una riunione con i ministri degli Esteri di Eritrea, Osman Saleh; Etiopia, Demeke Mekonnen; e Somalia, Abshir Omar Jama. Lo riferisce una nota della Farnesina.

E Tajani incontra i rappresentanti di diversi Paesi africani

Il vicepremier ha rimarcato il ruolo strategico della partnership tra Italia e Paesi del Corno d’Africa, legati da profondi vincoli storici e culturali, e ha illustrato le prospettive di cooperazione regionale, sia in chiave economica, sia, soprattutto, in chiave di stabilizzazione regionale. La stabilità regionale, insieme agli investimenti e alla creazione di occupazione, è infatti condizione irrinunciabile per la riduzione dei flussi migratori verso l’Italia e verso l’Europa. “Il nostro governo fortemente impegnato a sostenere misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e dell’Africa e affrontare così le cause profonde dei flussi irregolari, controllati da trafficanti di esseri umani senza scrupoli”, diceo Tajani nel corso del colloquio.

Un impegno che l’Italia ribadì lo scorso luglio in occasione della “Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni”, organizzata alla Farnesina su iniziativa del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, insieme ai leader delle nazioni della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa.