Coca-Cola boicotta la Russia? E Putin si fa la sua: “Le sanzioni fanno più male a voi che a noi”

Invece di Coca-Cola, Fanta e Sprite, i russi potranno bere la versione autarchica dei più noti brand occidentali di soft drink, ormai scomparsi dagli scaffali a causa delle sanzioni imposte per la guerra in Ucraina. Uno dei più noti produttori di bevande russe, racconta Moscow Times, ha annunciato il lancio di CoolCola, Fancy e Street. CoolCola “ha il sapore iconico della cola”, assicura la società Ochakovo, che ha scelto nomi in inglese per i nuovi prodotti e confezione che ricordano le bevande occidentali. Il gruppo produce da tempo bevande leggere tradizionali russe come il kvass e la medovukha. Chissà de CoolCola piacerà ai russi?
In realtà altre due società hanno già provato in aprile e maggio a lanciare rispettivamente Grink Cola e Komi Cola, ma senza grande successo. La Coca-Cola ha sospeso le sue attività in Russia a marzo e le poche bottiglie rimaste in circolazione vengono vendute con un aumento del prezzo fino al 200% .

Dimezzato il nostro export verso la Russia
A marzo intanto praticamente dimezzato (-50,9%) l’export italiano verso la Russia su base annua. Lo rileva l’Istat che riferisce che i Paesi che invece forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (con un aumento del 40,0%), Francia (+21,0%), Germania (+14,8%) e Svizzera (+32,2%). Comunque l’Europa avrà i prezzi dell’energia più alti del mondo a lungo termine se continuerà a rifiutare le forniture dalla Russia. E questo potrebbe avere “conseguenze irreversibili” per gran parte dell’industria del continente. Lo ha affermato il presidente Vladimir Putin, aggiungendo che l’Ue sta commettendo un “suicidio economico”.
Putin: l’embargo fa più male all’Europa che alla Russia
Parlando a un incontro sullo sviluppo dell’industria petrolifera russo, Putin ha criticato l’allontanamento dell’Europa dall’energia tradizionale in favore dell’energia alternativa. Nonché le misure politiche adottate in risposta al conflitto in Ucraina. “Stanno cercando di incolpare noi dell’inflazione energetica”, mentre la responsabilità di tutto è “dei loro errori sistemici”. “L’embargo del petrolio e del gas bisogna vedere se fa più male alla Russia o se fa più male all’Italia e all’Europa, secondo i dati fa più male all’Italia e all’Europa, perché la Russia vende il suo gas e il suo petrolio alla Cina e all’Asia. Noi poi spegnamo i riscaldamenti e chiudiamo le aziende. L’embargo non fa male alla Russia ma all’Europa, lo dice il cancelliere tedesco. “E’ oggettivo che oggi l’Italia non è in grado di rimpiazzare il gas russo”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.