Quello che Mattarella si è scordato nell’ultimo discorso dal Colle

Era l’ultimo discorso di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica e avremmo voluto sentir dire qualcosa di più. Perché non è il tempo del volemose bene, ma quello della verità. Ieri sera dal Colle c’è stato un commiato, è mancato il futuro che ci aspetta. Solo politici ipocriti lo hanno visto nelle sue parole con la solitaria eccezione di Vittorio Sgarbi.
Per carità, il Capo dello Stato ha usato le consuete parole vellutate verso tutti; ma al popolo – in questa fase – serve di più. Anche perché in giro c’è domanda di spiegazioni serie su quanto succede, soprattutto nel contrasto a questa maledetta pandemia.

“Qualcosa” che mancava nel discorso di Mattarella
Mattarella nel suo discorso ha ringraziato i governi che si sono succeduti nel suo settennato. Avremmo ringraziato noi lui, ad esempio, se li avesse invitati – almeno da ora in avanti – a smetterla con la raffica di decreti incomprensibili.
Stato di emergenza ed emergenza Stato. Perché anche il Parlamento – Presidente Mattarella – è bloccato da un governo che va avanti a colpi di fiducia. Non si discute più. Alle Camere regna il silenzio, ma la democrazia dovrebbe cibarsi di parole e norme chiare.
Lavoro, giustizia, immigrazione clandestina
“Occorre naturalmente il coraggio di guardare la realtà senza filtri di comodo”. Appunto. Questa frase del Capo dello Stato andava conclusa anche su quel che manca per il lavoro. Per quegli infermieri prima indicati come eroi e poi beffati quando si tratta di passare alla cassa.
E due temi la cui assenza dal discorso di Mattarella mi hanno colpito, il silenzio del presidente su due altre emergenze che si chiamano giustizia e immigrazione clandestina (che non riguarda solo il terrorismo islamista).
Omaggio al Presidente che se ne va comunque con dignità, anche se non abbiamo condiviso ogni sua scelta. Ma anche per il discorso pronunciato ieri sera al Quirinale auspichiamo con tutto il cuore che prima o poi tocchi finalmente al popolo scegliere il proprio Presidente della Repubblica.
C’è bisogno di un legame più profondo. Non bastano i sondaggi sul consenso virtuale, c’è bisogno di saldare più nettamente popolo e istituzioni.