Coltivava marijuana in casa con la famiglia: l’odore tradisce una serra domestica a Sacrofano

Serra domestica Sacrofano

Bastava un odore persistente, difficile da ignorare, per capire che dietro quella porta c’era molto più di una semplice abitazione. È da lì che parte l’operazione antidroga dei Carabinieri che ha portato all’arresto di un 35enne e alla denuncia della madre e della sorella, conviventi, per una coltivazione domestica di marijuana organizzata nei minimi dettagli.

Nel rispetto dei diritti degli indagati, da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva, e per garantire il diritto di cronaca, emergono ora i particolari dell’intervento condotto nel quadrante nord della Capitale.

Un controllo antidroga partito da un sospetto concreto

L’attività è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia, nell’ambito di un servizio specifico di contrasto allo spaccio di stupefacenti. A insospettire i militari della Stazione di Sacrofano è stato un forte e continuo odore riconducibile alla marijuana proveniente dall’abitazione del 35enne.

Un elemento tutt’altro che secondario, che ha spinto i Carabinieri a procedere con una perquisizione domiciliare, rivelatasi decisiva. All’interno della casa è emerso un vero e proprio sistema di coltivazione di cannabis, strutturato sia all’esterno che all’interno dell’immobile.

Quindici piante di marijuana tra portico e serre indoor

Nel corso del controllo sono state rinvenute 15 piante di marijuana, tutte in vaso, con un’altezza compresa tra 80 e 130 centimetri. Una parte delle piante era coltivata nel portico dell’abitazione, accuratamente nascosta dietro alcuni materassi utilizzati come copertura per eludere eventuali controlli.

Le altre piante, invece, erano collocate all’interno di tende idroponiche, complete di sistemi di aerazione e illuminazione artificiale, tipici delle coltivazioni indoor più strutturate. Un allestimento che, secondo gli investigatori, lascia pochi dubbi sulla finalità di produzione e successiva cessione della sostanza.

Durante la perquisizione sono stati inoltre sequestrati 17 flaconi di fertilizzante, oltre a materiale per la pesatura e la macinatura, elementi considerati compatibili con un’attività di detenzione ai fini di spaccio.

Al termine degli accertamenti, il 35enne è stato arrestato con l’accusa di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La madre e la sorella, rispettivamente di 65 e 31 anni, sono state invece denunciate per concorso nelle attività di coltivazione, in quanto conviventi e ritenute coinvolte nella gestione della piantagione.

L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Tivoli, su richiesta della Procura della Repubblica, che ora prosegue le indagini per chiarire nel dettaglio ruoli e responsabilità.