Come è morto Peppe Vessicchio: il Maestro aveva 69 anni, lutto nel mondo della musica
Lutto nel mondo della musica: il Maestro Peppe Vessicchio è morto oggi a Roma, nell’unità di rianimazione dell’A.O. San Camillo‑Forlanini, dopo una rapida polmonite interstiziale che non gli ha lasciato scampo a causa di severe complicanze. Sulla malattia e sulla scomparsa del musicista la famiglia chiede il massimo riserbo. Vessicchio aveva 69 anni.
I funerali saranno celebrati in forma strettamente privata, lontano dai riflettori che tanto spesso hanno accompagnato la sua figura iconica.
Chi era Peppe Vessicchio
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Giuseppe Vessicchio, noto al grande pubblico come Beppe o Peppe Vessicchio, ha costruito una carriera in cui si è fatto direttore d’orchestra, arrangiatore, compositore e volto televisivo. Dagli esordi nei gruppi d’avanspettacolo anni Settanta (fu anche parte del trio comico I Trettré) alla collaborazione con artisti del calibro di Gino Paoli, con canzoni come Ti lascio una canzone e Cosa farò da grande, la sua firma ha attraversato decenni di musica leggera e pop.
Era uno dei volti storici del Festival di Sanremo: Vessicchio ha partecipato a numerose edizioni dal 1990 in poi, vincendo anche premi come miglior arrangiatore. Amato dai giovani per la sua presenza iconica, barba in primo piano, sorriso discreto, passo sicuro dietro la bacchetta, è diventato un personaggio che andava oltre la musica: simbolo di emozione, professionalità e passione.
Il Maestro dietro la musica
Ciò che rende speciale Vessicchio non sono solo i numeri o le vittorie, ma la sua visione: “La musica è la via che scegliere-mi ha fatto uomo migliore”, dichiarava. La sua vocazione per i giovani, il suo rigore negli arrangiamenti, il suo sguardo critico verso certi tratti del mondo musicale, come l’uso eccessivo dell’autotune, lo evidenziano. Il nome di Vessicchio continuerà a risuonare nelle note che ha scritto, in quelle che ha diretto, nei giovani artisti che ha guidato. In un momento di dolore, restano il rispetto, la memoria e il riconoscimento per chi, con discrezione e talento, ha definito parte della storia musicale italiana.