Come se la passano i cani nelle nostre città? Inchiesta di Legambiente

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Qual è la sorte dei cani nelle nostre città? La situazione è complessa, rivela una ricerca di Legambiente, in particolare a Roma. Il consigliere comunale capitolino Rachele Mussolini con Federico Rocca, proprio oggi ha effettuato una circostanziata denuncia. ”Nonostante le numerose segnalazioni che sono state fatte anche recentemente, la situazione del canile Rifugio Muratella non è cambiata. Lo spazio antistante i box dove sono ospitati i cani, immancabilmente si presenta in condizioni impraticabili a causa del maltempo”.

Mussolini denuncia la situazione dei cani alla Muratella

Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e vice presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, e Federico Rocca, responsabile romano Enti Locali FdI, spiegano la situazione. “Quello spazio dovrebbe rappresentare per i cani una zona esterna dove potersi muovere in tutta libertà e contribuire così al loro benessere psicofisico, per mancanza di manutenzione e pulizia da parte del gestore a cui il Comune di Roma ha affidato la struttura”.

Maggiore tutela per i cani della Muratella

”Più volte ho fatto segnalazioni affinché lo spazio fosse reso salubre per i cani che rimangono immersi con le zampe in questo pantano di acqua putrida. E’ inconcepibile che il canile rifugio della Capitale di Roma sia così ridotto e la sua manutenzione completamente trascurata. Fratelli D’Italia chiede un intervento immediato affinché venga ripristinato il luogo in condizioni accettabili nell’interesse della salute degli animali lì ospitati. E  che l’immagine di Roma Capitale non venga infangata dall’insensibilità nei confronti dei cani”.

L’indagine di Legambiente sui servizi dei comuni

In media nelle nostre città c’è un cane ogni 7,5 cittadini residenti ma solo il 36,1% dei Comuni rispondenti conosce il numero dei cani iscritti all’anagrafe nel proprio territorio. Per un totale di 1.060.205 cani su 7.913.890 residenti. E il 32% dei Comuni conosce il numero delle nuove iscrizioni, avvenute nel 2019, pari a 85.432 cani. E’ quanto emerge dalla nona edizione di “Animali in città”, indagine di Legambiente sui servizi offerti dalle amministrazioni comunali e dalle aziende sanitarie per la gestione degli animali d’affezione.

Le stime parlano dai 20 ai 30 milioni di cani in Italia

Sulla base delle anagrafi territoriali più complete, la stima del numero di cani presenti in Italia, che oscillano tra 3 e 2 cani per cittadino residente, va dai 19.800.000 ai 29.800.000. Numeri analoghi per i gatti. Sono 490 i Comuni che dichiarano di aver dato lettori di microchip in uso al personale, per un totale di 784 lettori: in media 1,6 per amministrazione.

Quale la sorte per i cani randagi?

Secondo i Comuni, in media su 5 cani vaganti catturati e portati in canile rifugio per 4 trovata una felice soluzione tra restituzioni ai proprietari, adozioni o re-immissioni come cani liberi controllati.  Secondo le Asl il rapporto è di uno a uno. Ma i dati di dettaglio restituiscono situazioni diverse. I Comuni che hanno dichiarato di avere cani liberi controllati, o cani di quartiere, sono nel 67,4% dei casi al Sud e nelle isole, nel 4,2% al Centro e nel 28,4% dei casi al Nord. Sono dichiarati 1.632 cani liberi controllati, con 281 cittadini specificamente impegnati.

Canili sovraffollati

Infine, i canili sono sovraffollati. Le aziende sanitarie dichiarano 226 canili rifugio in attività per 36.766 posti disponibili, ma al 31 dicembre 2019 erano ospitati in queste strutture 92.371 cani: 2,5 volte i posti disponibili. Nelle nostre città poi, a quanto pare, scarseggiano le aree cani. Solo il 24,2% dei Comuni dichiara di avere spazi dedicati all’aperto, in media uno ogni 9.699 cittadini residenti.

(Foto: La voce del patriota)