Commercio sempre più giù: non c’è black friday o Natale che tenga

“I dati Istat sul commercio di gennaio sono peggiori delle previsioni e attestano un crollo verticale delle vendite al dettaglio”. Lo afferma il Codacons, che sottolinea come “l’emergenza sanitaria abbia avuto effetti non solo sul volume e sul valore delle vendite, ma anche sulle abitudini di acquisto dei cittadini”. “Il 2021 si apre con una fortissima crisi dei consumi, con le vendite che su base annua crollano del -6,8%”, afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi.
Per l’Istat i dati sul commercio peggiori delle previsioni
“I dati dell’Istat però certificano anche come il Covid abbia influito sulle abitudini delle famiglie, che sempre più numerose guardano al prezzo per orientarsi nelle loro scelte. A gennaio si registra infatti un boom per i discount che, a fronte di un calo delle vendite del -1,5% per la grande distribuzione, registrano un incremento a due cifre pari al +14,1%”, aggiunge.

Pesa l’impoverimento dell famiglie
“Il ricorso massiccio ai discount – continua il presidente dell’associazione – attesta il generale impoverimento delle famiglie, confermato proprio ieri dai dati Istat sulla povertà, e le profonde modifiche nei comportamenti degli italiani causate dal Covid. In tale quadro desolante, per i piccoli negozi la crisi è nera, con un calo delle vendite del -14,3% che, purtroppo, condannerà migliaia di esercizi alla chiusura entro il 2021”, conclude Rienzi.
Evidente il flop dei saldi
“Dati fallimentari e drammatici, nonostante i saldi. Anche se per la variazione congiunturale i dati sono destagionalizzati, ossia depurati della componente stagionale e degli effetti di calendario. E’ evidente il flop dei saldi, come riprova il confronto con gennaio 2020, basato su quelli grezzi: le vendite non alimentari segnano un tracollo del 15,5%”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, nel commentare i dati sul commercio di gennaio diffusi dall’Istat.
“Peggio di così non si può”
“Per non parlare del record negativo della calzature che registrano una caduta annua del 36,4%, mentre l’abbigliamento si colloca al secondo posto di questa non edificante classifica con una flessione del 33%. Peggio di così non si può”, prosegue Dona. “Insomma, la priorità economica del Paese sono le vaccinazioni. O si esce dalla pandemia e dalle restrizioni dei vari Dpcm o non si va da nessuna parte e non servono a nulla né il Black Friday, né il Natale né i saldi”, conclude.