Compra il veleno sul web e si uccide a 19 anni. Un’altra tragedia tra DAD depressione e solitudine

Un’altra tragedia. Apparentemente inspiegabile, forse causata dalla solitudine. Accresciuta da questo anno e mezzo durissimo di lockdown. A togliersi la vita è stato Fabio, 19 enne appena diplomato al liceo linguistico di Latina. Un ragazzo mite, con la passione per il teatro e per la musica. Che già all’inizio della pandemia, aveva sofferto l’isolamento forzato. Poi però sembrava essersi ripreso, con il completamento del ciclo di studi. E il conseguimento del diploma. Insomma, nulla che potesse far presagire alla famiglia o agli amici il gesto estremo. Che invece, Fabio ha preparato con lucidità e accuratezza. Dapprima dicendo ai genitori che sarebbe stato qualche giorno a Roma, ospite di un’amica. E poi mentendo anche alla ragazza, per evitare di essere scoperto. A questo punto, il giovane ha acquistato un biglietto ferroviario di sola andata per la Capitale. E prenotato una stanza in un hotel a tre stelle, il Giglio dell’Opera. Proprio a due passi dalla Stazione Termini. Per togliersi la vita invece, l’adolescente ha ordinato il veleno direttamente su ebay. Una dose di nitrito di sodio, facilmente reperibile. Usato come base per molto coloranti alimentari, e dal costo bassissimo. Poco più di 10 euro, per una dose incolore e insapore. Ma letale, se disciolta in un bicchiere d’acqua. Infine, Fabio ha registrato due video di addio. In cui saluta i genitori, e gli amici più stretti. Per una morte assurda, che purtroppo tra gli adolescenti in questi primi mesi del 2021 non è un fatto isolato.

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Troppo facile acquistare quel veleno sul web. Ma è allarme per gli adolescenti sempre più soli e depressi

Acquistare quel veleno sul web probabilmente è stato troppo facile. E quando Fabio, di appena 19 anni, ha deciso di togliersi la vita è stato un gioco da ragazzi. Anche se la sostanza usata, il nitrito di sodio, viene in genere utilizzata per altri scopi. E per questo motivo è così facilmente reperibile. Adesso però gli inquirenti vogliono capire se il giovane sia stato indotto a togliersi la vita da qualcuno. O aiutato nel mettere in pratica il suo folle piano. Resta lo sgomento degli amici e della famiglia. Con i genitori che appena visto il video, hanno cercato disperatamente di mettersi in contatto con il loro figlio. Ma era troppo tardi, Fabio non c’era più. E questo caso terribile di suicidio, probabilmente dettato da solitudine e depressione, purtroppo non è un fatto isolato. Perché altri giovanissimi, hanno fatto la stessa fine in questi primi mesi del 2021.

Vicini ai ragazzi più fragili

Troppa pressione, tra DAD, isolamento e solitudine. Così i più fragili non hanno retto. Come è successo a Matteo Cecconi, di Bassano del Grappa. Il 18 enne che si è suicidato il 26 aprile, durante una lezione a distanza. Lasciando impietriti professoressa e compagni di classe. O di Paolo (nome di fantasia), che ha deciso di farla finita a metà febbraio. Sempre con il veleno, in una stanza di un B&B di Roma. Con risvolti ancora più terribili, se possibile. Perché dopo avere ingerito la sostanza tossica, il ragazzo di era pentito. E aveva chiamato il 118, con un appello disperato. Vi prego, aiutatemi. Ma non c’era stato nulla da fare.

Ecco, di fronte a queste tragedie siamo tutti chiamati a fare qualcosa. Ci sono dei percorsi di sostegno, anche per minori e adolescenti fragili. Al primo segnale di inquietudine o di tristezza, parliamo con i nostri figli. Non sottovalutiamo, e non lasciamolo soli. Potremmo pentircene per sempre.

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