Con tutti ‘sti esperti, preferisco convivere col virus (video)

Virus esperti

Se la fase 2 sarà gestita come la fase 1 del virus c’è poco da stare allegri con tutti ‘sti esperti. Gli errori grossolani che sono stati commessi dagli organi istituzionali nazionali e internazionali (OMS e ISS) sono fin troppo evidenti.

Oggi con il miglioramento della situazione si parla di fase 2. Da più parti si fanno pressioni per la ripartenza e la riapertura delle attività. Ma quante sciocchezze si sentono dire dai super esperti delle varie task force nominate dal Governo per il virus? Avessi sentito qualcuno avanzare ipotesi e proposte aderenti alla realtà.

Il virus che c’è e gli esperti che propongono….

Voglio fare alcune considerazioni. Del virus sappiamo ancora poco o niente. Non sappiamo come reagirà al caldo. Non sappiamo se ci si può ricontagiare. Non è nota l’origine. Non sappiamo se e quando sarà disponibile un vaccino. La conseguenza logica è che con il virus, cari esperti, ci si dovrà convivere così come conviviamo con molti altri agenti patogeni.

Le proposte per la fase 2 che si sentono avanzare sono assurde e fantascientifiche. Non è possibile basare tutto sulla regola del distanziamento sociale.

Prendiamo la realtà di Roma. Per riaprire le attività occorre garantire gli spostamenti. Come si può pensare di trasformare autobus, metropolitana e treni regionali in servizi talmente efficienti da non provocare situazioni di sovraffollamento? Non siamo a Londra o Mosca dove la metro passa ogni 30 secondi. Con il distanziamento sociale per entrare in un treno ci vorrebbero ore di attesa.

Diranno che si cambiano gli orari di lavoro per diluire gli spostamenti. Ma ci si rende conto che l’organizzazione delle famiglie è calibrata al minuto secondo, tra orari scolastici, orari lavorativi, attività ricreative, assistenza ai genitori anziani, ecc.? Come si fa a cambiare gli orari senza sconvolgere la vita delle persone oltretutto con notevole aggravio economico per pagare tate e badanti?

E vogliamo parlare della scuola? Se oggi le scuole non riaprono, potranno riaprire a settembre? Miracolosamente le aule diventeranno capienti al punto da garantire il distanziamento come in Danimarca? Ma quando mai! Gli “esperti” dicono che si potranno fare i doppi turni. Sì, e con quali docenti? E comunque lo sconvolgimento sociale sarebbe in ogni caso devastante. Lo stesso discorso vale per le università e per tutti i centri di formazione.

Non è pensabile continuare a tenerci tutti chiusi

Facciamo le lezioni a distanza? Assurdo. Si creerebbe l’esclusione sociale di una grossa fetta di bambini e ragazzi le cui famiglie non possono permettersi l’uso del Wi-Fi o l’acquisto di un computer. Senza contare che in molti posti la rete è ancora molto carente e che in alcune realtà sociali aumenterebbero gli abbandoni scolastici.

Lo stesso discorso vale per tutte le altre attività: ristoranti, cinema, stadi, manifestazioni sportive, teatri, bar, musei, luoghi turistici, spiagge, stabilimenti termali, stazioni sciistiche, piscine, palestre, parchi divertimento, centri commerciali e l’elenco potrebbe essere infinito. Come fare? Si riducono gli accessi al punto da determinare una pesante riduzione delle attività e in molti casi la chiusura delle stesse? Quanti posti di lavoro si perderebbero? Quanto sarebbe alto il costo sociale?

L’Italia vive in buona parte di turismo. Vogliamo immaginare gli accessi contingentati a Fontana di Trevi o a Piazza Navona? E le file chilometriche che si verrebbero a creare non darebbero luogo ad assembramenti altrettanto pericolosi? E la religione? Non si andrà più in chiesa? Non si faranno più i funerali? Non ci sarà più l’Angelus a Piazza San Pietro? Non si svolgeranno più le processioni storiche? Impensabile ritenere di attuare il distanziamento sociale senza distruggere la nazione e ridurre alla fame molti cittadini.

Cosa fare allora? Occorre convivere con il virus così come si convive con molti altri microrganismi patogeni. Fino alla realizzazione di un vaccino occorre proteggersi con le mascherine che devono essere distribuite gratuitamente a tutti. Occorre osservare le misure igieniche necessarie. Occorre creare ambienti di lavoro il più possibile sicuri.

Tamponi, prelievi e mascherine gratuite

Bisogna effettuare tamponi e prelievi per avere una mappatura della diffusione del contagio e individuare i portatori asintomatici prevenendo la creazione di pericolosi focolai infettivi (e lasciamo stare le App che sono inutili e ridicole). È necessario proteggere gli anziani e le persone fragili con le stesse misure che si attuano per prevenire l’influenza stagionale. Contestualmente occorre garantire uno standard elevato di reparti per la cura del covid-19 con un numero adeguato di posti di terapia intensiva per assicurare le cure necessarie a chi ne avrà bisogno.

Basta con le task foce di presunti super esperti di virus che non hanno mai fatto una fila alla posta, non hanno mai preso un figlio a scuola e non hanno mai messo piede nella disastrata metropolitana di Roma. Vanno consultati coloro che vivono la vita reale.

“Nulla sarà più come prima” ammoniscono i sacerdoti della nuova “dittatura sanitaria che vorrebbero tenerci agli arresti domiciliari sine die, zitti, senza elezioni, senza proteste, tracciati con la app e pure scodinzolanti.

Non glielo dobbiamo consentire. Non possiamo barattare per sempre una presunta tutela della salute con la perdita della libertà.