Concorsone, gli idonei non si presentano. Ecco gli effetti del reddito di cittadinanza

Comune di Roma a ranghi ridotti. E a quanto pare, sarà così anche nei prossimi anni. Nonostante il  concorsone e le recentissime graduatorie degli idonei. Infatti, molti dei papabili non si sono presentati a firmare il contratto. Per un posto pubblico a tempo indeterminato. Una situazione impensabile, fino a pochi anni fa. Ma negli ultimi tempi, le cose sono cambiate. Un po’ per gli stipendi, sempre molto bassi. Tali da spingere i giovani a scegliere strade alternative. Magari più rischiose, ma con un possibile guadagno dignitoso. E poi, c’è stato il reddito di cittadinanza. Che permette di portarsi a casa fino ad oltre 900 euro al mese. E che ovviamente, al di là di ogni altra valutazione, non incentiva certo i giovani disoccupati a mettersi in gioco. Quindi, gli organici capitolini rimarranno in parte scoperti. Specie nei servizi essenziali, come l’anagrafico e la Polizia locale. Un solo esempio, servivano 500 vigili in più e c’erano anche le risorse. Ma ne entreranno poco più di 200.

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Il concorsone è un mezzo ‘flop’

Dopo il concorsone gli uffici capitolini restano a ranghi ridotti, sguarniti soprattutto in quei profili il cui fabbisogno non è stato coperto dalle graduatorie. Parliamo in particolare dei funzionari tecnici, degli istruttori per i servizi informatici o dei tecnici costruzioni, ambiente e territorio. Emblematica la situazione dei vigili: 223 idonei, il Comune ne voleva assumere 500.

Graduatorie lunghe invece per istruttori e funzionari amministrativi. Le assunzioni sono iniziate già a metà marzo, ma la “fuga dal posto pubblico”, così l’ha definita il direttore del dipartimento Risorse Umane, Angelo Ottavianelli, ha rallentato l’intero processo. “Convocavamo 40-50  persone per la firma del contratto a tempo indeterminato e se ne presentavano, quando andava bene, la metà. Alla penultima chiamata – ha raccontato in commissione il direttore – se ne sono presentati zero”. Da qui il dilatarsi dei tempi tra diffide e provvedimenti di decadenza. “Siamo comunque quasi in dirittura d’arrivo, mancano circa 20 persone sulle 700 previste dal piano” – il resoconto fatto in commissione capitolina.