Concorsopoli affossa la corsa di Zingaretti verso il Campidoglio

Concorsopoli Zingaretti

Dopo concorsopoli, bye bye a Nicola Zingaretti candidato a Roma. E però è anche il momento per il centrodestra di accelerare sulla Capitale per cominciare a scaldare la campagna elettorale.

Le dimissioni del presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini non sono solo un problema di chi lascia l’incarico. Era inevitabile l’avvicendamento del numero uno della Pisana dopo una scandalo che travolge soprattutto la maggioranza di sinistra e segnatamente il Pd.

Concorsopoli affossa Zingaretti

Poi, certo, ci saranno anche rimbrotti per chi ha chiuso gli occhi, ma non c’è dubbio che Buschini rappresenti chi ha guidato una macchina malandata, lato Consiglio regionale.

Ma con concorsopoli si tratta dell’ennesimo scandalo che riguarda la coalizione di Zingaretti. Un giorno si perdono le mascherine, un altro si affidano a ditte di dubbio affidamento legalitario, inciampano sull’inchiesta mafia Capitale, si vedono sanzionate le nomine illegittime dei loro dirigenti  e tanti altri guai ancora.

Se il governatore voleva traslocare in Campidoglio, conviene ripensarci tra qualche anno. Troppe domande a cui dovrebbe finalmente rispondere, se il centrodestra si deciderà a piazzare nella sfida il candidato unitario.

Ora è il momento in cui Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani decidano il da farsi. Se vogliono vincere.

Il Centrodestra adesso deve decidersi

Perché mentre il Pd sciupa ogni opportunità e Carlo Calenda lo schiaffeggia in continuazione, c’è Virginia Raggi che si è messa in testa di poter tentare il bis. E se i compagni di Zingaretti stanno ridotti come li vediamo, quale migliore occasione per Enrico Letta per cementare l’alleanza che vuole a tutti i costi – quella con Giuseppe Conte e i Cinquestelle – mollando Roma e prendendosi tutte le altre città per la disputa contro il centrodestra?

Occhio a non commettere errori, dunque, da questa parte del campo. Se non si sceglie presto, si lasciano valanghe di voti agli avversari e la stessa “resistenza” della sindaca potrebbe cominciare a fare breccia in elettori che non hanno ancora capito quale sia l’alternativa da votare.

Roma merita un impegno totale del centrodestra. Sia sul profilo legislativo – magari con una riforma costituzionale ad hoc – sia su quello politico-elettorale. Attendiamo, con non troppa pazienza.