Concussione in III Municipio, coinvolti tre funzionari e un architetto

Una concussione grave, che si trascinava dal 2014. E che e’stato stroncata nel 2020, con gli arresti di tre funzionari del Municipio III del settore edilizio. E di un architetto. Per l’accusa, tutti sarebbero stati coinvolti in un giro di concussione. In parole povere, avrebbero realizzato vari sopralluoghi, a ditte o esercizi commerciali o centri sportivi. Annotando irregolarità gravi e insanabili. Salvo però, rivolgersi ad alcuni studi ‘raccomandati’ che avrebbero provveduto a mettere in regola tutto. Permettendo il rilascio o il rinnovo delle concessioni. Fino a che nel 2019, il gestore di alcuni punti Verdi municipali non si è ribellato. Denunciando tutto. Da qui, la apposizione da parte delle forze dell’ordine di dispositivi di intercettazione ambientale. Che avrebbero confermato sospetti e denuncia. Con i conseguenti arresti. E il giudizio con rito direttissimo per uno degli imputati. Che avrà luogo nel prossimo mese di ottobre. Per un giro di soldi e mazzette non da poco, capace di superare abbondantemente i 150 mila euro.

La concussione tramite società di comodo

Il metodo impiegato era quasi sempre lo stesso, con pochissime variazioni sul tema. Si sceglieva la vittima dell’operazione, poi si eseguivano dei sopralluoghi con delle perizie che si concludevano sempre con esito negativo. Quelle che venivano accertate erano le carenze tecniche ed amministrative, anche se non previste dalla normativa del settore edilizio. E che rendevano impossibile concedere le autorizzazioni.

A quel punto, scattava il piano. Al fine di poter sanare le irregolarità evidenziate e ottenere di conseguenza i permessi necessari, alla vittima veniva proposto di rivolgersi a due studi privati. Eco Area srl, di cui Arleo era socio al 55%, ed Eco Area snc, amministrata dal figlio Andrea.

Il tutto era iniziato nel lontano 2014, andando avanti senza particolari intoppi per ben cinque anni. A denunciare ai carabinieri le condotte vessatorie subite è stato il titolare di un’azienda che si occupava di due aree adibite a parco giochi. Città di Roma in via Ponte delle Valli, a Montesacro, e Fantasy Garden di Largo Pugliese, a Talenti. Anche qui, dopo il rifiuto dell’autorizzazione, Arleo gli aveva consigliato di avvalersi della «sua collaborazione professionale». Ma l’uomo, in questo caso specifico, si era rifiutato.

La vittima si ribella e partono le indagini

A quel punto, dopo la segnalazione, erano scattate le indagini. Condotte dalla polizia locale tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, con l’ausilio dei tabulati telefonici. L’arresto era sopraggiunto, poi, il giorno del 5 novembre 2020, per Arleo e altre tre persone. Ma successivi accertamenti hanno coinvolto anche altri sette funzionari in concorso.

Come indica anche Il Messaggero, tra le persone offese spunta anche il Comune di Roma, oltre a due ingegneri.  Costretti ad avvalersi dei servizi della società per l’ottenimento di un ampliamento immobiliare per il quale erano stati versati 149 mila euro nelle casse della società e, successivamente, altri 3 mila come acconto di una somma di 13 mila euro.