Conferenza sul clima, 22 nazioni su 28 chiedono di triplicare il nucleare entro il 2050

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Ventidue Paesi hanno chiesto di triplicare l’energia nucleare entro il 2050 per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette. Lo riporta il Guardian, citando John Kerry, inviato americano per il clima, che ha spiegato che “non stiamo sostenendo che questa sarà assolutamente un’alternativa radicale a ogni altra fonte di energia. Ma sappiamo da prove scientifiche che non è possibile arrivare allo zero netto nel 2050 senza il nucleare. Questa è solo una realtà scientifica”. Tra i firmatari della dichiarazione compaiono Bulgaria, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francia, Ghana, Giappone, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria, Regno Unito e Stati Uniti.

Meloni: sul nucleare occorre pragmatismo e non ideologia

Triplicare la produzione di energia nucleare, come chiesto da 22 Paesi alla Cop28 tra cui Usa e Francia? “Su queste questioni bisogna essere sempre molto pragmarici e non ideologici: io non ho preclusioni su nessuna tecnologia che possa essere sicura e che possa aiutarci a diversificare la nostra produzione energetica. Non sono certa che oggi cominciando da capo sul tema del nucleare l’Italia non si troverebbe indietro, ma se ci sono evidenze del fatto che noi si possa invece avere un approccio con un risultato positivo sono sempre disposta a parlarne”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Dubai, a margine dei lavori della Cop28.

La soluzione domani potrebbe essere la fusione nucleare

“Credo piuttosto – va avanti – che la grande sfida italiana, anche se diciamo è un po’ più da venire ma senza visione non si va da nessuna parte, sia il tema della fusione nucleare. La fusione nucleare potrebbe essere la soluzione domani di tutti i problemi energetici delle crisi che nascono dalle questioni energetiche, ed è una di quelle tecnologie sulla quali l’Italia è più avanti di altre. Questo è sicuramente un elemento sul quale troverete sempre la mia massima concentrazione e il mio massimo sostegno, perché io credo che l’Italia debba avere la capacità di pensare in grande e questo è uno di quei temi” in cui può farlo.

Salvini: sul nucleare c’è in ballo il futuro del Paese

“A me non spaventano le polemiche se in ballo c’è il futuro del Paese. Io conto di fare il ministro sulla base dei numeri, non dell’ideologia”. nucleare”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e vicepremier Matteo Salvini, intervenendo all’evento Italia Direzione Nord, a Milano. “La Commissione europea – spiega Salvini – ha riconosciuto il nucleare come fonte energetica virtuosa, tanto da inserirla tra le fonti finanziabili nella tassonomia. E allora non si capisce perché per l’Italia Bruxelles abbia ragione sulle auto elettriche, che ribadisco essere una fesseria, e non sul nucleare”.