“Confermate l’ergastolo per Innocent Oseghale”: la richiesta del pg al processo bis

La conferma della condanna all’ergastolo per Innocent Oseghale è stata chiesta dalla Procura generale di Perugia, coordinata da Sergio Sottani, nell’ambito processo d’appello bis in corso davanti alla Corte di assise d’appello del capoluogo umbro. Oseghale è stato già condannato all’ergastolo per avere ucciso e fatto a pezzi la giovane Pamela Mastropietro nel gennaio del 2018 a Macerata. Il processo bis in corso a Perugia riguarda la sola violenza sessuale.
“Il comportamento avuto da Oseghale nella scorsa udienza non deve passare inosservato” e “va tenuto in considerazione”. Lo ha detto l’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e legale di parte civile, nell’udienza per il processo di appello bis per la sola violenza sessuale nei confronti di Innocent Oseghale, già condannato in via definitiva per aver ucciso e fatto a pezzi la 18enne romana che si allontanò dalla comunità di Corridonia e i resti furono poi ritrovati in due trolley a Pollenza (Macerata) nel gennaio di cinque anni fa, parlando della scorsa udienza in cui ci furono momenti di tensione tra l’imputato e la mamma della ragazza.

“Si dice che Oseghale abbia fatto un cammino in carcere”, ha continuato l’avvocato sottolineando però che nella scorsa udienza l’imputato “è venuto quasi alle mani con la mamma di Pamela con atteggiamenti quasi di schermo, irridenti”. Auspicando la conferma dell’ergastolo, il legale ha concluso rivolgendosi alla Corte: “Facciamo in modo che l’omicidio del secolo non resti senza movente e non rimanga parzialmente condannato”.
“Pamela era incapace di autodeterminarsi. Se lo fosse stata non sarebbe andata con nessuna delle persone” con cui e’ andata. Lo ha detto l’avvocato Ippolita Naso legale di Stefano Mastropietro padre della 19enne uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018, nel corso della suo intervento in corte d’appello a Perugia. Per l’omicidio e la violenza sessuale e’ imputato Innocent Oseghale. Naso ha ricordato i disturbi psichiatrici di cui soffriva Pamela per comprendere in che condizioni si e’ presentata a casa di Oseghale. In comunita’ “Pamela era sotto terapia farmacologica con 4 tipi di farmaci diversi tra cui antipsicotici. Da quando si era allontanata dalla comunita’, non li ha piu’ assunti subendo anche la sindrome da farmaco”. La “promiscuita’ sessuale e’ uno dei sintomi della patologia di Pamela che non era in grado di autodeterminarsi. Il suo comportamento faceva parte del suo disturbo e della sua personalita’ disturbata”.