Conservatorio di Santa Cecilia, “Gestione ai limiti della legalità”. Anzaldi interpella il governo

Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e membro della commissione Cultura di Montecitorio, ha pubblicato su Facebook il testo dell’interpellanza sulla gravissima situazione del Conservatorio di Santa Cecilia.
Anzaldi interpella Draghi dopo i silenzi di Conte
“Ho presentato una nuova interpellanza al ministero dell’Università e ricerca sulla gravissima situazione del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma – ha scritto sulla sua pagina Fb – gestito in modo insostenibile ai limiti della legalità e oggetto di ispezioni ministeriali e procedimenti contabili. Mi auguro che il Governo Draghi e la ministra Maria Cristina Messa diano finalmente risposte, dopo che il Governo Conte in questi mesi non ha mai risposto a numerose interrogazioni e interpellanze parlamentari”. Tutto era nato da un articolo di Micromega che denunciava una serie di irregolarità clamorose nella gestione del Conservatorio.

“Il ministero dica pubblicamente – prosegue Anzaldi – quali sono gli esiti dell’ispezione che ha effettuato sulla gestione dell’istituto, appena conclusa. La ministra Messa spieghi al Parlamento se non ritenga doveroso nominare un commissario straordinario per la gestione del Conservatorio per ripristinare la legalità e il buon andamento, in vista del rinnovo degli organi in nuove elezioni”. “Il Conservatorio è stato oggetto – si legge nel testo dell’interpellanza – di un’ispezione ministeriale da parte del MEF nel 2018, in seguito alla quale è scaturito il procedimento contabile presso la procura regionale del Lazio della Corte dei conti, n. I-29/2018/MLL”.
“Anomalie gestionali al Conservatorio di Santa Cecilia”
“Tra le anomalie gestionali rilevate ci sono la mancata rotazione negli affidamenti diretti, il mancato funzionamento della rilevazione delle presenze del personale con il cartellino marcatempo, l’affidamento di incarichi extraistituzionali ai docenti avvenuto senza autorizzazione e altri. Al senatore Giuseppe Cucca risulta anche la falsificazione di verbali e la convocazione indebita di riunioni (v. l’interrogazione in Senato n. 3-01419). Il Conservatorio è stato sottoposto a una nuova ispezione dal novembre 2019 fino al mese di settembre 2020 (in seguito a una proroga, come risulta dalla sentenza del TAR Lazio, sezione terza-bis di Roma, 14 settembre 2020, n. 9651, di rigetto di un ricorso del Conservatorio medesimo) per le numerose irregolarità che sono state esposte nei citati atti di sindacato ispettivo e per il fatto di non aver approvato in tempo il bilancio d’esercizio del 2019. Nella grande parte dei contenziosi giudiziari di cui esso è parte, esso è risultato soccombente. Si tratta di cause di lavoro, di giudizi per illegittimo diniego dell’accesso agli atti amministrativi e per illegittimo aumento delle rette”.