Contagio al San Filippo Neri? Giallo e silenzio su un ricovero
Giallo coronavirus. Da ieri sera ci sarebbe un paziente di 80 anni affetto dal morbo cinese al San Filippo Neri. Anche se occorre attendere la notizia ufficiale, affermano alcuni. In realtà, essa si è diffusa nell’ospedale per il letterale casino che c’è stato.
Altro giallo coronavirus
Mentre campeggiano i due tendoni della protezione civile davanti al pronto soccorso, il paziente in questione sarebbe stato portato direttamente al pronto soccorso. E qualcuno si è chiesto a che cosa servono i tendoni fatti piazzare lì dall’assessore alla sanità D’Amato se poi non sono utilizzati.
Per quel che riguarda l’uomo ricoverato, egli sarebbe sotto costante monitoraggio da parte della struttura sanitaria di Roma nord. E si cercano tutte le persone entrate in contato con l’anziano paziente del San Filippo Neri per mettere in quarantena ognuna di esse. E ovviamente occorrerà prendere misure ad hoc anche per il personale sanitario.
È in terapia intensiva
Da quel che si apprende dalle nostre fonti, la persona in questione, G.M., ha fatto accesso al pronto soccorso ieri attorno a mezzogiorno e alle 20 sarebbe uscita la diagnosi di positività al coronavirus, che deve comunque essere valicata allo Spallanzani. Ma monta la preoccupazione perché stando alle voci raccolte non si sarebbero attivati i protocolli dovuti, per cui il rischio contagio potrebbe riguardare anche altri in ospedale. Per ora sono solo indiscrezioni, in attesa della conferma ufficiale o – più auspicabilmente – di una secca smentita. Ma a quanto risulta, G. M. sarebbe ricoverato presso la terapia intensiva del nosocomio.
Nell prossime ore auspichiamo di saperne di più e terremo costantemente informati i nostri lettori. Perché se è vero quel che ci è stato raccontato e che vi abbiamo riferito sarebbe molto grave prendere precauzioni nelle scuole e nelle università, ma non negli ospedali.
Ci auguriamo rapidissimi chiarimenti dalla struttura sanitaria e dalla stessa regione Lazio. E’ importante per la salute di tutti i cittadini, a partire da chi è più fragile.