Conte, accetta un consiglio: posticipa l’inizio della scuola a dopo le elezioni…

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Il governo è nel panico in vista dell’imminente riapertura della scuola, stabilita – chissà perché – al 14 settembre. Il che è una vera idiozia, perché dopo pochi giorni ci saranno le elezioni referendarie in tutta Italia. In sette regioni, poi, ci saranno le amministrative. Ciò comporta chiusura pochi giorni dopo l’apertura, poi sanificazione rigorosa – si spera – e poi nuova riapertura. Governo giallorosso, fatti furbo. Vogliamo dare un consiglio gratis a questa armata Brancaleone. Guadagnati qualche giorno di respiro: in dieci giorni c’è più tempo per aspettare i famosi banchi, per mettere in ordine gli istituti, per la sanificazione totale. Ma che ci vuole a capirlo?

Perché la scuola non torna all’apertura a ottobre?

E’ una questione di puro buonsenso, e di serietà. D’altra parte le scuole in Italia sono sempre iniziate a ottobre, prima di un’altra riforma non proprio geniale. Abbiamo già previsto cosa succederà. Le scuole riapriranno, ci sarà qualche influenza scambiata per coronavirus, e dirigenti, professori, genitori e studenti si spaventeranno e gli istituti richiuderanno. Ma volete davvero arrivare a questo? A meno che non ci sia un piano preciso per imporre un nuovo lockdown che prenderebbe le mosse proprio dalla gestione scapestrata del settore scuola. Ma è un’ipotesi talmente orribile che ci rifiutiamo di prenderla in considerazione.

I territori sono per posticipare l’apertura della scuola

C’è una proposta azzurra, a questo proposito. ”L’apertura delle scuole deve slittare di qualche giorno, è una questione di buon senso. Dopo aver raccolto numerose istanze provenienti dai territori, in particolare da sindaci, amministratori, consiglieri, ma anche e soprattutto da operatori del settore della scuola, abbiamo inviato una nota al presidente Nicola Zingaretti. Sollecitandolo a posticipare l’apertura dell’anno scolastico prevista per lunedì 14, a una data successiva rispetto alla tornata elettorale e referendaria del 20 e 21 settembre”. Come dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio.

Non ha senso interrompere le lezioni dopo pochi giorni

“Crediamo – aggiunge – non abbia senso interrompere le lezioni dopo pochi giorni, senza contare il raddoppio delle spese di sanificazione e igienizzazione dei locali scolastici, che graveranno prevalentemente sui bilanci comunali. Non va inoltre dimenticata l’esistenza di altre criticità nella nostra regione, rappresentate dalla carenza di aule, docenti e collaboratori scolastici”. “Riteniamo urgente che il governatore e l’amministrazione regionale in virtù delle difficoltà e dei disagi a cui andrebbero inevitabilmente incontro studenti, famiglie ed insegnanti, rendano meno traumatico l’avvio dell’anno scolastico, posticipandolo di qualche giorno”, conclude.

Meloni: se non sapete cosa fare, copiate dagli altri Paesi

Difficile dargli torto. Anche GIorgia Meloni corre in soccorso del governo e soprattutto dei nostri studenti. “Sono molto preoccupata per la scuola perchè penso che in questo momento sia la punta di lancia di una politica che dimostra di essere totalmente incompetente. E questa incompetenza la pagano i nostri figli. Credo sia vergognoso il ritardo e la presunzione con cui il governo si è mosso. Le scuole hanno riaperto in tutta Europa, se proprio non hai idea di cosa fare, copia. Avvia un confronto con le Regioni, con le opposizioni, noi avevamo tante proposte. Nessuno è stato consultato da un ministro che ha pensato solo a acquistare banchi roteanti ed è davvero intollerabile”.