Conte anziché tranquillizzare, spaventa: è corsa ai supermercati

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Allora non è colpa del coronavirus. E neanche del governo. La colpa è degli italiani. Giudicate voi. Il premier Giuseppe Conte aveva appena finito di annunciare i provvedimenti, che si è scatenato il putiferio. I romani sono usciti di casa e si sono messi in fila davanti ai supermercati. Tutto il contrario di quello che stabiliscono le nuove regole del governo. Non c’era ovviamente il metro di distanza tra una persona e l’altra, né tantomeno tra le cassiere e i clienti. Non è stato certo un buon modo di inaugurare l’Italia zona rossa, quello di stare a stretto contatto. Probabilmente così facendo sarà peggio.

Ma i supermercati restano aperti

Nel senso che se la gente accaparra acqua e cibo che si può conservare, le scorte finiranno immediatamente e non ne resterà per gli altri. Causando quindi ulteriore panico. Un effetto paura esponenziale, dunque. Eppure il governatore della Lombardia Fontana l’aveva detto. Non correte ai supermercati a fare le scorte, perché tanto resteranno aperti. Ma la paura, si sa, ottunede il raziocinio. E contro il terrore non c’èè nulla da fare. E’ chiaro che anche la persona più distaccata del mondo non può non sentire la pressione mediatica ripetuta, e quindi a malincuore si lascia contagiare, è il caso di dirlo, dall’atteggiamento degli altri.

Caccia agli esercizi aperti h24

La prima corsa al supermercato c’era stata il 24 febbraio, causata dalle notizie che venivano dal Nord Italia. Poi, visto che la situazione fuori dalle zone rosse era normale, si era calmato tutto. Ma stasera le praole di Conte, anziché tranquillizzare, hanno scatenato la pausa e i relativi istinti primordiali di sopravvivenza, oltre che l’italica motto del “non si sa mai, io intanto mi metto al sicuro perché sono furbo”. Se in parte è comprensibile, però non bisogna neanche impazzire del tutto e lasciare il posto alla razionalità (oltre che al nostro prossimo). Il cibo e l’acqua non mancheranno. Dobbiamo cercare di condurre una virta più normale che si può. Ma basta con feste e movide, questo sì.

Palazzo Chigi lancia un allarmato appello

Verso la mezzanotte, accortosi di quanto stava accadendo, il governo in una nota ha specificato che è un errore la corsa agli acquisti. I negozi resteranno sempre, aperti, non c’è necessità di fare scorted, dice la nota. Inoltre, si specifica, l’assembramento per far ela spesa è contro le regole e i provvedimenti per la tutela della salute pubblica.