“Conte arriviamo”: la “lunga marcia” dei ristoratori toscani verso Roma

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Ristoratori in marcia verso Roma. “Siamo indignati col governo che, vergognosamente, non ci ha accordato nessuna attenzione fino a questo momento”. Usa termini più coloriti Pasquale Naccari, il ristoratore fiorentino che sta guidando un’ottantina tra ristoratori, Ncc e ambulanti nella “Marcia degli Inessenziali”, la camminata da Firenze a Roma per protestare contro le misure prese dal governo per contrastare la pandemia.

I ristoratori:  misure insufficienti

Sono del tutto insufficienti – spiega Naccari a 7Colli – , sia quelle di contrasto sia quelle di ristoro che, in realtà, è solo un piccolo sostentamento. Noi – prosegue – non siamo inessenziali come ci ha definito il premier, siamo invece indispensabili per noi, le nostre famiglie e tutto l’indotto che, nel complesso, produce il 30 per cento del Pil italiano”. Alla marcia partecipano e aderiscono il Coordinamento nazionale degli Ncc (i noleggiatori di auto con conducente) e Assoidea, l’associazione nazionale dei venditori ambulanti. In 80, uomini e donne, coprono circa 30 chilometri al giorno per arrivare a Roma il 13 novembre e incontrare il presidente Conte.

“Conte ascolti le nostre proposte”

“Vogliamo incontrare solo lui e non per farci foto da distribuire ai giornali – insiste Naccari -. Vogliamo che ascolti le nostre proposte e, nel frattempo, applichi quelle previste nel decreto agosto e tuttora sulla carta. Non sono ancora partiti la decontribuzione per i nuovi assunti e i bonus filiera. Il governo – attacca il ristoratore fiorentino – usa una comunicazione di propaganda, sembra essere tornati ai tempi bui: termini come ristoro, cura Italia, ecc servono solo a illudere gli italiani.

I ristoratori in marcia per la dignità

Noi chiediamo misure concrete – aggiunge Naccari – su locazioni, costi fissi e accesso al credito, non le mancette che il governo ci elargisce. Ad aprile abbiamo presentato le nostre proposte dettagliate. E da allora non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Ecco perché stiamo facendo quel che fece il Mahatma Gandhi con la marcia del sale nel 1930: una lunga marcia per riconquistare la dignità negataci. Arriveremo fino a Roma, pacificamente e a piedi, in segno di protesta”.

Il 13 novembre arriveranno a Roma

Oggi i manifestanti arriveranno a Montefiascone, nel Viterbese; domani sera saranno a Viterbo e, infine, il 13 a Roma. Anche se “ancora – spiega Naccari – non abbiamo saputo dalla questura il punto esatto in cui potremo arrivare”…