Conte trasformato e ora difende gli insulti dei suoi a Draghi

Draghi conte

A Giuseppe Conte non gliene va bene una: adesso si ritrova in casa persino il tesoriere che dà del cane al servizio di Biden a Mario Draghi.

Claudio Cominardi, deputato cinquestelle e appunto tesoriere del partito, col caldo che faceva ieri non ha trovato di meglio che postare su instagram una volgarissima vignetta. Essa raffigurava il presidente americano che teneva al guinzaglio il nostro premier, disegnato come un cane.

Conte minimizza il Draghi cane di Biden

Per carità, ci può stare la critica. Si può manifestare il dissenso. Si può mettere sotto accusa il presidente del Consiglio. È la democrazia.

Ma se lo fai quanto sei deputato devi riflettere. E soprattuto se sei deputato del partito di maggioranza relativa in Parlamento. Poi sei anche una figura di vertice dei Cinquestelle, appunto come tesoriere.

Domanda: ma se Draghi è al servizio di Biden – al punto da essere additato come suo molosso – come fa a dargli la fiducia l’onorevole Cominardi assieme al Movimento di cui è dirigente?

La settimana si era appena chiusa con la cacciata di Vito Petrocelli da presidente della commissione Esteri del Senato per essere filorusso, e ora un’altra tegola capita sulla testa di Conte.

Se ne va pure l’europarlamentare Giarrusso

Una “classe dirigente” così va decapitata senza troppi indugi. Invece Conte la difende e ha liquidato con la parola “graffiti” l’insulto a Draghi. Opposta la reazione di Luigi Di Maio, che ha bollato invece come “inaccettabile” l’uscita di Cominardi: invitando Conte a prendere le distanze dalla bravata anti Draghi.

Manco per niente: semmai Conte ha preso a pernacchie proprio il suo ministro degli Esteri.

A tutto questo, nella giornatina di ieri, si è aggiunto il caso Dino Giarrusso. L’europarlamentare se ne è andato dai Cinquestelle, sentendosi offeso dall’ex premier che gli avrebbe rinfacciato continue richieste di “poltrone”.

Davvero una brutta fine per il Movimento che prometteva la rivoluzione. Ormai siamo al suicidio (metaforico) di massa. E Conte non sa più che pesci prendere. Ma è quello che si è trovato tra le mani. Però vederlo trasformato in difensore dei peggiori dei suoi fa un certo effetto.