Convegno ad Ardea sull’endometriosi, patologia che colpisce tre milioni di donne in Italia

rotondi endometriosi
Contenuti dell'articolo
In occasione della giornata mondiale della lotta all’endometriosi, si è svolta nei giorni scorsi ad Ardea,  comune del litorale sud di Roma, una marcia solidale e un convegno per dare un segnale forte di presenza al fianco delle donne che patiscono sofferenze a causa di questa patologia. Una iniziativa che nasce circa un anno fa proprio ad Ardea, grazie all’impegno civico assunto dall’associazione “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 ETS” presieduta dal dottor Massimo Catalucci. Nacquero i convegni itineranti da proporre in tutti i comuni della Regione Lazio che vogliano ospitarli. Incontri pubblici per sensibilizzare e fare assumere consapevolezza sull’endometriosi, a cui partecipano medici specializzati nella diagnosi e nel trattamento della malattia.

Una malattia difficile da trattare

Nei dodici mesi successivi altri comuni del Lazio hanno aderito a questa iniziativa. Informare, formare, orientare: tre azioni primarie fondamentali per combattere l’endometriosi. Queste le parole del dottor Catalucci.  “Non è facile arrivare a una diagnosi precoce di una malattia di cui non si conoscono le cause, primo perché serve una grande conoscenza dal punto di vista medico dell’endometriosi e secondo serve un’equipe multidisciplinare di professionisti con provate esperienze professionali specifiche in questa patologia, che collaborino tra loro e con una consistente attività pregressa nella diagnosi nel trattamento terapeutico,oltre che chirurgico delle donne affette da questa patologia.”

In Italia ben tre milioni di donne ne sono affette

Questa patologia è ancora sconosciuta ma purtroppo molto diffusa. Solo in Italia sono circa tre milioni le donne che hanno ricevuto una diagnosi certa, si stimano nel mondo 190 milioni di donne affette da endometriosi. In piu questa malattia subdola può manifestarsi in bambine di dieci/undici anni ,prima ancora del loro primo ciclo mestruale.Dati davvero allarmanti soprattutto di una sottovalutazione del fenomeno. Per il dottor Catalucci “il nostro progetto informativo attinge a quanto contenuto nella “Written Declaration of Endometriosis “sottoscritto da 266 membri del Parlamento Europeo nell’ aprile 2004.

Necessaria una formazione specifica sull’endometriosi

Nella stessa dichiarazione il Parlamento evidenzia l’altra diffusione tra la popolazione femminile in Europa, circa il dieci per cento, e i costi diretti e indiretti annuali che si aggiravano intorno ai trenta milioni di euro. Cui si deve aggiungere una scarsissima conoscenza della patologia da parte dei medici, per cui urge pensare a una formazione professionale medica specifica. Per questo il nostro impegno si fonda sulla divulgazione pubblica delle corrette informazioni, col fine ultimo di assolvere a tre azioni fondamentali: informare, formare e in aggiunta orientare le donne affette da questa patologia, o che sospettano di esserlo, in percorsi medici strutturali e coordinati tra loro e soprattutto in centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento della malattia.

L’impegno della Regione Lazio contro l’endometriosi

Prosegue il dottore: “Per svolgere al meglio questo progetto informativo, ci avvaliamo della disponibilità concessaci gratuitamente di alcuni professionisti. Su tutti il dottor Massimiliano Marziali, specializzato in Ginecologia e Ostetricia esperto di endometriosi e membro del comitato scientifico Ape (Associazione progetto endometriosi) e dell’Aggi (American association of ginecologic laparoscopists),che  è il punto di riferimento medico scientifico dei nostri incontri. Ad oggi qualcosa è stato fatto, ma dal 2004 troppo poco, per cui il nostro impegno continua. Aver ottenuto i patrocini dalla Presidenza della Regione Lazio e dall’amministrazione locale del comune di Ardea, è un ulteriore segnale di partecipazione  delle istituzioni a questo evento.

Rotondi annuncia la costituzione di un gruppo di lavoro

Abbiamo trovato nel consigliere regionale Marika Rotondi la giusta  sensibilità e la determinazione per portare all’attenzione della presidenza del consiglio regionale, già un anno fa”. La questione è andata avanti, perché dopo dodici mesi di lavoro in sinergia con le istituzioni centrali e locali, proprio durante il convegno, il consigliere ha potuto annunciare  che la giunta della Regione Lazio “istituisce un gruppo di lavoro per la definizione della rete regionale per la gestione della paziente affetta da endometriosi .Una notizia questa che moltissime donne aspettavano. L’endometriosi è difficile da diagnosticare, è una patologia benigna che crea grandi disagi, limitazioni e invalidità a chi ne è colpita proprio per le sue caratteristiche complesse.  E’ anche ritenuta una patologia sociale, perché condiziona negativamente la qualità della vita delle donne che ne soffrono.