Convegno sul clima a Roma: “Basta con le bufale, l’attività antropica non c’entra nulla”

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“Abbiamo organizzato questa conferenza stampa perché sarebbe inconcepibile che chi promuove il diritto universale alla vita, dal concepimento alla morte naturale, non promuova anche la tutela e la cura della casa e dell’ambiente dove questa vita si svolge”. Lo ha spiegato il presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, Antonio Brandi nella conferenza stampa che si è tenuta presso l’hotel Nazionale di Roma. Un evento organizzato per discutere di cambiamento climatico, ponendo al centro il ruolo dell’uomo da un punto diverso da quello promosso dalla maggioranza della comunità scientifica. “Siamo molto preoccupati della potente e ben finanziata lobby catastrofista che, oltre a causare miliardi di costi ai contribuenti, vuole la contraccezione, la diminuzione della popolazione, l’aborto e l’eutanasia – ha continuato Brandi -.

L’inquinamento va combattuto ma non c’entra con la crisi climatica

Bisogna capire bene che l’inquinamento è una cosa che va combattuta ma non c’entra nulla con la presunta crisi climatica. Nel corso della storia abbiamo sempre registrato crisi climatiche ma, nonostante tutto, nessuna delle teorie catastrofiste si sono verificate. Nel 1900 eravamo un miliardo e mezzo di persone, mentre oggi abbiamo superato gli 8 miliardi. Basta con gli sprechi dei soldi dei contribuenti, in Italia si spendono 3 miliardi di euro all’anno per questa presunta crisi climatica. Questi soldi dovrebbero essere indirizzati alle famiglie, alle mamme e ai bambini”. Così il presidente Brandi. “Pro Vita & Famiglia ha indetto questa conferenza stampa, “Custodiamo l’ambiente custodendo l’uomo”, perché bisogna aprire uno spiraglio nel muro di fake news che girano intorno alla questione climatica”.

Non è vero che l’uomo è il responsabile della prossima fine del mondo

Lo ha detto il membro del direttivo della Onlus, Francesca Romana Poleggi, che ha organizzato la conferenza stampa incentrata sul clima e sulla centralità dell’uomo per la salvaguardia dell’ambiente. “Noi vogliamo combattere l’inquinamento, è giusto custodire il Creato perché è la casa di tutti gli uomini. Non è vero, però, che l’uomo è il responsabile della prossima fine del mondo perché non è vero che è il responsabile dell’emissioni di Co2 e del riscaldamento globale – ha continuato. Evidenziando che l’uomo non può essere considerato la causa dell’inquinamento nel mondo. Tutto questo lo dice la scienza, una scienza censurata dai poteri forti, dall’Onu e dall’Ue. Questi scienziati devono poter parlare e confrontarsi con i loro dati e non devono essere bollati come negazionisti”.

“C’è bisogno di aprire un dibattito franco, serio e scientifico sulla questione del clima. Inoltre, bisogna che, dal punto di vista economico, politico e sociale, il nostro governo tuteli l’economica evitando gli sprechi di interventi in transizioni energetiche folli che non producono nessuno guadagno. Soprattutto – ha proseguito – non deve passare l’idea che l’uomo è il cancro del pianeta perché senza di esso il mondo non può essere salvato. Non si possono promuovere politiche pro-ambiente o pro-clima senza tutelare i diritti di tutti e della famiglia”, conclude.

Anche i giovani vittime della cattiva informazione

“I giovani che si mobilitano sono sempre un fatto positivo. Ma la loro giovane età non gli permette di capire il problema e sono vittime dell’informazione, convinti di salvare il pianete. Se il loro intento è buono, devono capire di ascoltare perché lo prevede il metodo scientifico”. Lo ha detto il docente di Geologia Applicata dell’Università La Sapienza, Alberto Prestininzi.

Il clima è sempre cambiato, e i fossili si stanno esaurendo

“Iniziative come la conferenza stampa di oggi sono importantissime, ma vorrei precisare che oggi non c’è una posizione scientifica sul clima ma ideologica promossa dal mainstream. Il clima è sempre cambiato e quello che si sta registrando oggi è niente”. Così il professore emerito di energetica del Politecnico di Milano, Ernesto Pedrocchi. “Dal 1916 la temperatura del globo sta diminuendo, mentre era aumentata dal 1850 – ha continuato evidenziando le défaillance del pensiero diffuso oggi tra l’opinione pubblica -. E’ un fenomeno naturale non dovuto dalle attività antropiche”. Mentre sul futuro energetico globale ha evidenziato che “le fonti rinnovabili non saranno mai sufficienti a sopperire il fabbisogno dell’umanità. Oggi, usiamo per l’80 per cento i combustibili fossili e non c’è dubbio che la fonte energetica del futuro è l’energia nucleare”.