Coprifuoco, ristoratori e bar tirano un sospiro di sollievo: ma non tutti…

antonello colonna ristoratori
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Sospiro di sollievo per i ristoratori, anche se non per tutti. L’allungamento del coprifuoco a mezzanotte in vigore da oggi è accolto positivamente da Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi. “Considerando che dalle 18 alle 2 i ristoranti incassano 17 miliardi di euro e i bar 5 miliardi, per un totale di 22 miliardi, la fascia oraria tra le 18 e la mezzanotte vale 16,5 miliardi di euro – spiega Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe -. Quello di oggi è un passaggio previsto, programmato, interlocutorio, verso la totale normalità, che speriamo arrivi dal 21 giugno”.

I ristoratori: aperture allungate uguale fatturati migliori

L’allungamento del coprifuoco, oltre che a una maggiore offerta dei posti di lavoro, certamente comporterà una migliore distribuzione del costo del lavoro. “Le aperture allungate significano fatturati migliori – fa notare Stoppani – con una migliore gestione dei costi fissi come gli affitti, le utenze e le pese amministrative che pesano per 24 ore, non solo sull’orario ridotto”. In questo momento, “ci può stare la fase di attenzione e monitoraggio degli andamenti”, sottolinea il numero uno di Fipe.

Dopo bar e ristoranti devono ripartire le discoteche

Ma dopo bar e ristoranti, ora sono le discoteche che devono poter ripartire: “La loro chiusura non solo crea danni economici per gli imprenditori – osserva Stoppani – ma lascia irrisolto il problema degli assembramenti della movida. Aprirle potrebbe essere la soluzione”. Stoppani è comunque ottimista sui prossimi step del governo: “Abbiamo confidenza positiva per i prossimi mesi – conclude – soprattutto con i vaccini, che trasmettono tranquillità e sicurezza”.

Colonna: un’ora d’aria come i carcerati

Ma lo chef Antonello Colonna non è d’accordo. “Non condivido la chiusura dei ristoranti a mezzanotte, una decisione che non mi soddisfa. Ci regalano un’ora d’aria come i carcerati. Certo, mezzanotte è meglio delle 22. Ma a mio avviso si tratta solo di palliativi. Per tenerci buoni e forse per farci sperare in un futuro che non vedo all’orizzonte”.  Ed ha ricordato: “E’ da più di un anno che ci sentiamo minacciati, costretti a non poter esercitare la nostra professione, poi basta uscire per vedere cosa c’è nelle strade e sui mezzi pubblici.

“Ci costringono a non rispettare le regole”

Liberiamoci… tutti, questo è il mio motto, ma rispettando le regole. Purtroppo non tutti lo fanno e lo Stato non le fa rispettare”. “Ci sono solo due scienze quasi esatte, quella dell’economia e quella della salute – ha proseguito Colonna – ma non si interfacciano mai tra di loro. Lo vediamo anche in tv, da Fazio a Carta Bianca. Ci costringono a diventare clandestini, a non rispettare regole, perchè per esempio nei dpcm manca la chiarezza, manca l’informazione”.