Corea del Nord, Eritrea, Siria: solo loro stanno con Putin. Su Mosca in arrivo una “bomba atomica finanziaria”

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Diplomazia e finanza contro Putin e la Russia: è in arrivo una bomba atomica finanziaria su Mosca, come spiega a Canale 5 il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Ieri, intanto l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato con 141 voti a favore, cinque contrari e 35 astenuti una risoluzione di condanna “nei termini più forti” dell’operazione militare russa in Ucraina. La risoluzione approvata dall’Assemblea generale “chiede anche alla Federazione russa di ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio ucraino all’interno dei suoi confini riconosciuti internazionalmente”.

Sono stati solo cinque i voti contrari all’Assemblea generale delle Nazioni Unite alla risoluzione di condanna dell’operazione militare russa in Ucraina. Oltre alla Federazione russa, hanno votato contro Corea del Nord, Siria, Bielorussia (stato vassallo della Russia) ed Eritrea.

Tra i 35 Paesi che si sono astenuti ci sono tra gli altri l’Algeria, la Bolivia, la Cina, Cuba, l’India, Iran e Iraq, Nicaragua, Sudafrica e poi Tagikistan, Kirgizistan e e Kazakistan.

Intanto su Mosca sta piovendo una bomba atomica finanziaria. “Aver deciso di escludere alcune banche russe dallo Swift è una delle mosse dell’Occidente che, in sostanza, ha sganciato una bomba atomico-finanziaria per mettere in ginocchio Vladimir Putin. Bisogna vedere, adesso, se l’Europa e gli Stati Uniti andranno fino in fondo con le loro decisioni. Così come bisogna vedere se, per esempio, andrà fino in fondo l’oligarca russo Roman Abramovic che ieri ha annunciato di voler mettere in vendita il Chelsea, la squadra di calcio inglese. Una cosa sono gli annunci, altro discorso i fatti concreti”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Mattino Cinque.

Che cos’è lo Swift e perché è devastante per un Paese la sua esclusione

Swift, che è nato in Belgio nel 1973, è il principale sistema comunicazione al mondo usato da banche. È una sorta di Pec, una posta elettronica certificata per le transazioni finanziarie. Serve per il commercio internazionale. Aderiscono 11mila istituzioni finanziarie di oltre 200 nazioni e ogni giorno favorisce la conclusione di 40 milioni di operazioni. La decisione riguarda solo alcune banche, in modo da favorire il pagamento del gas, e partirà in ogni caso il 12 marzo, per consentire le transazioni su alcuni, importanti contratti internazionali” ha spiegato Sileoni.

La bomba atomica finanziaria per mettere in ginocchio Putin

“Con l’esclusione dallo Swift, le banche e le imprese russe rischiano il collasso finanziario che è l’obiettivo di Usa ed Europa: non far arrivare più denaro alla Russia. Le sanzioni dell’Occidente contro Mosca hanno già provocato una caduta del Rublo, la valuta locale, del 30%. Per quanto riguarda le riserve valutarie all’estero della Banca centrale russa, sono stati immediatamente bloccati i tentativi della Russia volti a trasferirle in alcuni paradisi fiscali”, ha aggiunto il segretario generale della Fabi.

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