Coronavirus. ATAC Chiude le porte anteriori dei bus

Bus

L’ATAC scende in campo con una nuova mossa contro il coronavirus. Dopo le igienizzazioni fatte una volta al giorno in rimessa, arriva il secondo provvedimento dell’azienda di trasporti capitolina. Ancora niente mascherine e guanti per gli autisti, per carità. Potrebbero creare allarme, come se già il panico per la pandemia che sta mettendo in ginocchio l’Italia non si sia abbondantemente diffuso. Ma L’ATAC ha pensato a come fare per proteggere meglio chi sull’autobus ci lavora, e cioè gli oltre 2500 conducenti che nonostante tutto assicurano un regolare servizio di trasporto pubblico a Roma anche in questi giorni difficilissimi. Da domani le porte anteriori delle vetture rimarranno chiuse, per limitare la possibilità di un contagio tra qualche utente infetto e gli autisti. Questo almeno per le vetture che non abbiano la cosiddetta cabina chiusa. E quindi sulla maggioranza degli autobus in circolazione a Roma si entrerà solamente da dietro. La notizia del provvedimento dell’ATAC ha scatenato più di un commento ironico sulla rete. In questo momento drammatico siamo tutti sensibili alla prevenzione e alla sicurezza. Ma sull’efficacia di questa ultima disposizione dell’azienda i dubbi sono veramente tanti.

Contro il coronavirus sul bus basta chiudere le porte anteriori 

Contro il possibile contagio da coronavirus sugli autobus di Roma L’ATAC ha deciso che da lunedì si potrà entrerà sui mezzi del trasporto pubblico romano solamente dalle porte posteriori. Quelle anteriori rimarranno chiuse per preservare meglio gli autisti da un possibile contagio. Ma non è certamente questo quanto chiedevano i lavoratori e i rappresentanti sindacali dell’azienda. Piuttosto, si sarebbe voluta una igienizzazione più frequente dei bus, almeno dopo ogni corsa ai capolinea. Mascherine e guanti per gli autisti dei mezzi, che spesso sono costretti a una pulizia fai da te delle cabine con amuchina pagata personalmente a carissimo prezzo. Le porte anteriori chiuse possono essere un piccolo aiuto in più, ma è un po’ come cercare di svuotare il mare con un secchiello. E ricorda molto le battaglie di Don Chisciotte contro i mulini a vento. Se non fosse che in questo caso i risvolti sono drammatici. Perché con il coronavirus come vediamo in queste ore è assolutamente vietato scherzare. O prendere le cose alla leggera.
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Ironia dei social e polemiche del sindacato

E sul provvedimento preso dall’ATAC di chiudere le porte anteriori dei bus da lunedì per proteggere meglio gli autisti dal coronavirus esplode l’ironia sul web. Forse non sanno che il virus è aerobico, e che non distingue le porte anteriori da quelle posteriori. Questo uno degli innumerevoli tweet arrivati dagli utenti contro il provvedimento dell’azienda. Che viene giudicato tardivo e potenzialmente inefficace. Claudio di Francesco della FAISA CISEL è molto chiaro. Questa mattina abbiamo avuto una riunione di fuoco con l’azienda, spiega il sindacalista. Salire da dietro e scendere da davanti può anche essere utile, a patto che gli autisti abbiano la cabina chiusa o almeno la catenella. Per essere separati fisicamente da passeggeri e utenti. Ma le cabine chiuse sui bus sono poche, e le catenelle ancora non si vedono. Fatto così il provvedimento rischia di non servire a niente. Vedremo, intanto il contestato provvedimento sarà attivo da lunedì 9 marzo su tutta la rete gestita dall’ATAC.