Coronavirus, diminuiscono i morti ma aumenta la positività e i ricoveri. No agli sci

Sono 11.068 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 14 febbraio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 221 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 205.642 tamponi, l’indice positività però sale al 5,38%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.085, con un aumento di 22 unità. Oggi su oltre 9 mila tamponi nel Lazio (-2.010) e oltre 13 mila antigenici per un totale di oltre 23 mila test, si registrano 809 casi positivi (-251), 11 i decessi (-10) e +1.831 i guariti. Diminuiscono i casi, i decessi, i ricoveri, mentre salgono le terapie intensive. il rapporto tra positivi e tamponi è a 8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende sotto il 4%. I casi a Roma città tornano sotto a quota 400.
Coronavirus, il Cts si sveglia: non agli sci
Nel documento dell’Iss sull’incremento della circolazione delle varianti ci sono “numeri alquanto preoccupanti” perciò, dopo un’attenta valutazione dei dati, “abbiamo consigliato di evitare ulteriori riaperture”. È l’indicazione che il Comitato tecnico scientifico ha dato in risposta a un quesito del ministero della Salute, nel corso della riunione di venerdì scorso, sull’opportunità di aprire gli impianti sciistici alla luce della situazione delle varianti virali. Gli esperti del comitato hanno sottolineato che sono mutate le condizioni epidemiologiche, ribadendo che la decisione spetta comunque al governo.

Crisanti e altri chiedono un lockdown nazionale
“Un lockdown nazionale? E’ quello che ho detto anche io. Fra una settimana la variante inglese si diffonderà a una velocità senza precedenti e qui si parla di riaprire tutto”. Non usa mezzi termini il professor Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, che all’Adnkronos ribadisce l’esigenza di un lockdown nazionale per fermare i contagi. Quanto alla polemica sulla riapertura degli impianti da sci Crisanti non ha dubbi: “Sembra che i consulenti del ministero si siano svegliati adesso. Riaprirli è una follia totale”. E aggiunge: “La responsabilità di questa situazione è tutta dei politici, se si fosse continuato il lockdown di maggio e invece di sparare al virus con le pistole ad acqua come gli antigenici si fosse fatto un programma di sorveglianza non saremmo a questo livello. L’epidemia non si vince con la demagogia”.erno.