Coronavirus, è guerra tra comune e commercio su strada

E’ guerra tra gli operatori del commercio su strada di Roma e il Campidoglio. In piena emergenza coronavirus e con gli incassi ridotti all’osso il Campidoglio non ha trovato niente di meglio da fare che convocare una commissione a porte chiuse dedicata al PUA, il Piano urbano dell’arenile, e al commercio su strada. Che riguarda tantissimi lavoratori dei mercati. Parliamo dei regolari ovviamente, che siano inquadrati come esercenti fissi o ambulanti poco importa. Gente che ora è disperata, perché di fatto il lavoro non c’è più. E che deve comunque portare a casa qualcosa tutti i giorni, cercando di capire se e dove possa ancora operare. Senza contare lo stress psicologico a cui tutti noi siamo sottoposti in questi momenti. Per questo la presa di posizione di Angelo Pavoncello vice presidente nazionale vicario dell’ANA (Associazione nazionale ambulanti) è stata dura è fortissima. Il comune si occupi di altre cose, delle priorità dei cittadini. E almeno ci lasci in pace.

La guerra tra comune e commercio su strada

E’ scoppiata una vera guerra tra il comune di Roma e il commercio su strada. Motivo del contendere, una commissione urgente convocata a porte chiuse dal Campidoglio. Con solo due punti all’ordine del giorno. Uno dedicato proprio si piccoli commercianti. Con regole ancora più stringenti e difficili da applicare. È andato su tutte le furie Angelo Pavoncello, che è vice presidente nazionale vicario dell’ANA, l’associazione che rappresenta gli ambulanti regolari. Quelli cioè che hanno le zone e le piazzole assegnate a turno dal comune. Che pagano le tasse. Che ora stanno letteralmente morendo di fame. La commissione convocata dal consigliere capitolino M5S Andrea Coia dimostra solo una cosa. Il livore che queste persone hanno contro di noi. Sono incompetenti a 5 stelle. Ma non capiscono come siamo combinati? Sembra che la priorità in questo momento siamo noi, quando ci troviamo in piena emergenza per questo virus. Ci dovrebbero aiutare, invece finiscono di affossarci.

Ci servono aiuti subito e non ostacoli

La categoria ha bisogno di aiuti immediati, e non di ostacoli o di guerre inutili.I pochi spiccioli stanziati dal governo non sono assolutamente sufficienti per noi e per le nostre famiglie. Il comune di Roma invece di convocare commissioni assurde dovrebbe sospendere subito tutti i tributi, Tari, Tasi, Cosap e tutto quello che non siamo più in grado di pagare. E il governo dovrebbe garantirci almeno i 785 euro del reddito di cittadinanza, perché per noi è diventato impossibile tirare avanti. Chiediamo formalmente alla sindaca Raggi di evitare in futuro tutte le commissioni comunali non strettamente necessarie e non prioritarie. Avremo tempo per discutere di sistemi e di regole. Oggi serve comprensione e solidarietà. Quella che è mancata da parte del consigliere Andrea Coia. Episodi gravi come questo non devono verificarsi mai più. In questo momento drammatico, di tutto abbiamo bisogno tranne che di politici arroganti e incompetenti.