Coronavirus, è sempre un bollettino di guerra. Aspettando la terza ondata…

E’ sempre un bollettino di guerra, 632 morti. Mentre sembra in arrivo la terza drammatica ondata. Sono infatti 14.842 i nuovi contagi da coronavirus in Italia oggi secondo i dati diffusi nel bollettino del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 632 morti che portano il totale a 61.240 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Da ieri sono stati eseguiti 149.232 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.345, con un calo di 37 unità. “Oggi su quasi 17 mila tamponi nel Lazio (1019 in più) si registrano 1501 casi positivi (129 in più di ieri), 33 decessi (13 in meno) e 973 guariti. Calano i ricoveri, le terapie intensive, le vittime e Roma rimane al di sotto dei 900 casi. Occorre mantenere il rigore per continuare ad abbassare la curva”, ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato.
Ora è allarme terza ondata
E arriva un ennesimo allarme. “La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante”. Il professor Andrea Crisanti si esprime così analizzando il quadro dell’emergenza coronavirus in Italia. “Il calo dei positivi di ieri è legato al numero dei tamponi eseguiti. Se avessimo fatto il consueto numero di tamponi, ieri avremmo avuto 28mila nuovi casi. In Lombardia, che è stata zona rossa, la situazione migliora. In Veneto, zona gialla, i casi aumentano”, afferma. “Per un effetto paradosso, una regione preparata dal punto di vista sanitario adotta misure più blande e consente la maggiore circolazione del virus. Alla fine di questa esperienza, gli indicatori di queste zone andrebbero ripensati. L’obiettivo è mantenere l’attività economica o tutelare la salute? Bisogna trovare il giusto compromesso”.
