Corteo pro-Pal oggi 4 ottobre a Roma, 100mila in piazza: percorso e chiusure

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Tutti di nuovo in piazza e nelle strade, per Gaza, con una partecipazione che promette numeri da record. Roma oggi, 4 ottobre, si prepara a una nuova invasione, dopo la manifestazione che ieri ha visto coinvolgere i punti nevralgici della città. L’appuntamento è per le 14.30 a piazzale Ostiense, ma l’allerta è già massima: il percorso tocca zone delicate della città, da via Labicana a via Merulana, fino a San Giovanni, lo stesso tracciato che nel 2011 vide esplodere la rabbia degli “indignati” e una guerriglia urbana con oltre 130 feriti. Il clima, però, è diverso. Niente incidenti nella manifestazione di ieri, ma la tensione resta palpabile a causa del rischio infiltrazioni.

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Corteo e sicurezza

Per evitare problemi, ieri si è riunito il tavolo tecnico in Questura per definire gli ultimi dettagli del piano di sicurezza. In campo, centinaia di agenti e un dispositivo imponente coordinato da Prefettura e forze dell’ordine. Il percorso, già sperimentato in passato, sarà monitorato passo dopo passo. Via Labicana e via Merulana, epicentro degli scontri del 2011, saranno sorvegliate con una zona cuscinetto. Occhi puntati anche su Circo Massimo e Ghetto ebraico, dove verranno rafforzati i controlli per evitare ogni possibile contatto con aree sensibili come il Tempio Maggiore.

Sorveglianza rafforzata anche attorno alla Fao, al Quirinale, a Palazzo ChigiMontecitorio e Palazzo Madama, nel timore di azioni improvvise da parte dei movimenti antagonisti. Nel mirino anche la Sapienza, dove nelle ultime ore si sono moltiplicate le occupazioni: dopo Scienze Politiche e Lettere, ieri è toccato a Giurisprudenza.

Corteo pro Pal: attese oltre 100 mila persone

Inizialmente gli organizzatori avevano stimato 20mila partecipanti, ma in realtà Roma potrebbe accogliere oltre 100mila persone arrivate da tutta Italia. Pullman, treni e auto private stanno convergendo sulla Capitale. Digos e Carabinieri monitorano da giorni i gruppi più radicali: centri sociali, movimenti anarchici e collettivi studenteschi. Non sono previsti blocchi preventivi, ma è già pronto un elenco dettagliato di nomi e gruppi in viaggio verso Roma. Anche i caselli autostradali e le principali consolari saranno presidiati. La vigilanza sui treni sarà simile a quella per le trasferte ultrà, con agenti a bordo per evitare incidenti.

Corteo per Gaza, il percorso e le strade chiuse

Il corteo partirà alle 14.30 da piazzale Ostiense e attraverserà viale della Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, piazza del Colosseo, via Labicana e via Merulana, fino ad arrivare a piazza San Giovanni. Il traffico subirà inevitabili ripercussioni, con strade chiuse e deviazioni per bus e auto private. Già da questa mattina, Atac ha avviato un piano straordinario di viabilità dopo l’episodio di ieri, quando su un mezzo in via Nomentana è apparsa la scritta “Gaza” al posto del numero di linea. Sul sito di Atac le chiusure in tempo reale.

La manifestazione di ieri e il messaggio politico: “Ascoltare le piazze”

La manifestazione di venerdì, organizzata da Usb e Cambiare Rotta, ha visto una folla di giovani, studenti e famiglie sfilare pacificamente per le vie di Roma. Uniche tensioni: uova contro i blindati a Porta Pia e un petardo esploso davanti al ministero delle Infrastrutture. Nonostante i rischi, Roma ha dimostrato che una protesta può restare civile. Oggi, però, la sfida è più grande: una piazza definita “acefala”, composta da anime diverse e spesso difficili da controllare.

Sulle proteste si è espresso anche Lorenzo Guerini, deputato Pd e presidente del Copasir, che al Corriere della Sera ha ricordato: “Chi manifesta va rispettato. Uno sciopero non risolve, ma serve a far emergere un’indignazione, una pressione, una richiesta. Ciò che contesto è quando la politica si limita a fare da megafono: il suo compito è ascoltare e tradurre quelle domande in responsabilità concreta”.