Corviale tra palco, rifiuti e promesse: “Con Onorato approssimazione e sciatteria nella gestione degli impianti sportivi”

Campo sportivo Corviale

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Il campo da rugby di Corviale, nel Municipio XI di Roma, doveva essere il simbolo di un rilancio. Concessione revocata, progetto sociale all’orizzonte e un accordo che prometteva di ridare vita a un impianto pubblico dimenticato. Invece il 4 ottobre, dopo il concerto che ha richiamato migliaia di persone, sul manto sono rimaste pile di rifiuti e il sospetto di una gestione poco attenta. Sullo sfondo, l’assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Alessandro Onorato che lancia il suo Progetto Civico e reclama visibilità nazionale. Peccato che, mentre si preparano passerelle e programmi futuri, qualcuno debba ancora spiegare chi avrebbe dovuto pulire il campo e perché non è successo prima. E magari fare chiarezza sulla gestione dello stadio.

Il concerto di Corviale

Il Red Bull 64 Bars Live si è svolto nel campo da rugby di Corviale il 4 ottobre. La line-up è stata stellare. Fabri Fibra, Tony Boy, Ele A, Noyz Narcos, Lacrim e tanti altri nomi che hanno richiamato migliaia di fan nel quartiere. Ma quando le luci si sono spente, sui luoghi dello spettacolo è rimasto un carico di immondizia, sacchi e rifiuti dispersi sul campo e lungo via degli Alagno.

A denunciare la situazione i consiglieri di Fratelli d’Italia Marco Palma, vicepresidente del consiglio nel Municipio XI, e Federico Rocca, presidente della commissione controllo e garanzia in Campidoglio, che hanno obbligato l’AMA a intervenire. Ma le foto dei cumuli dei rifiuti parlano chiaro. L’operazione è partita ma non si è conclusa. “Il campo è stato “ripulito” al 90%, testimoniano alcune immagini ricevute, mentre per quanto riguarda la strada adiacente il lavoro è stato meno sistematico”, dichiarano i due consiglieri.

La questione è: chi ha assunto la responsabilità del servizio di pulizia, e sulla base di quale contratto? Quali obblighi avevano gli organizzatori, e in che misura la proprietà comunale (o municipale) ha vigilato sugli adempimenti richiesti? Ma non solo. Sotto il cumulo d’immondizia, i due consiglieri hanno scoperto ben altro. “Sono emerse delle situazioni non proprio ben chiare”, affermano.

Dalla revoca alla confusione: il percorso burocratico che non decolla

A giugno il Municipio XI aveva formalmente revocato la concessione all’ADS Arvalia Rugby, reclamando la restituzione dell’impianto in condizioni di manutenzione ottimali. A luglio l’ente ha quindi disposto l’avvio degli atti per un nuovo avviso pubblico di affidamento. Nei progetti estivi era spuntata la possibilità di affidare il campo all’ASP Asilo Savoia, inserendo nel palinsesto il progetto “Sport e Tenacia”, già sperimentato altrove, ma tra delibere e verbali qualcosa si è inceppato. Poi è arrivato il 4 ottobre, con il mega evento. E ora i consiglieri Marco Palma e Federico Rocca annunciano l’acquisizione degli atti e audizioni in commissione per chiarire atti, importi e responsabilità.

“Sciatteria e approssimazione nella gestione degli impianti”

Federico Rocca non risparmia una stoccata politica all’assessore allo sport. “Viviamo, grazie all’assessore Onorato, tempi complessi dalle ardite interpretazioni, dove il livello di approssimazione, certamente in buona compagnia municipale, non sembra dotarsi di limiti. Sciatteria nel sistema della gestione degli impianti comunali da brivido rispetto alla quale chiediamo conto sia a ROMA CAPITALE che al Municipio ROMA XI”. Rocca fa capire come il problema sia percepito non solo come un’incidente di gestione, ma come un sintomo di disattenzione più ampia.

Onorato e gli impegni… civici

Che Rocca parli di sciatteria nella gestione degli impianti perché magari pensa che l’assessore allo sport e ai Grandi Eventi ha magari la testa concentrata sul suo Progetto Civico? Del resto Onorato non ha fatto mistero né del suo appoggio alle recenti campagne elettorali nelle Marche e in Calabria, né, tantomeno, nel suo progetto che oltrepassa i confini del Grande Raccordo Anulare. Partendo da “Viva Roma Sempre” l’ambizione, infatti, sembra essere quella di fare rete su scala nazionale per potersi presentare nel 2027 con il Progetto Civico. Ma, per stare dietro a tutto, forse a rimanere indietro è proprio quella Roma che dovrebbe avere la precedenza, visto il suo ruolo.

E quindi è legittimo chiedersi: mentre Onorato lancia idee e reti civiche che guardano al suo futuro politico, chi controlla la gestione degli impianti sportivi comunali? E, mentre che ci stiamo, chi segue fino in fondo la manutenzione degli spazi e il rispetto degli obblighi degli organizzatori per eventi che richiamano migliaia di persone?