Cosa succede nelle strutture post Covid della Regione Lazio?
Dalle cosiddette strutture di ospitalità protetta post Covid-19 istituite in fretta e furia dalla Regione Lazio, giungerebbero notizie poco rassicuranti. Lo sostiene il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Massimiliano Maselli. Che ha presentato un’interrogazione al presidente del consiglio regionale per sapere alcune cose. In queste strutture in genere si avviano i pazienti dimessi post Covid dagli ospedali. Però, in esse ci sarebbero alcuni disservizi. Intanto il consigliere Maselli vorrebbe sapere se queste strutture individuate dalla Regione Lazio abbiano tutti i requisiti di ideoneità. E inoltre se possano dare adeguate garanzie circa il trattamento dei pazienti.
Nei centri post Covid pesanti disservizi
Secondo il consigliere di Fratelli d’italia però, “le notizie assunte non appaiono affatto rassicuranti e addirittura parrebbe totalmente assente quel citato coordinamento in quanto i pazienti in quarantena, oltre a sopportare disservizi come la carenza d’acqua da bere e la mancanza d’acqua calda nei bagni, non vengono sottoposti al necessario controllo attraverso il tampone. Poi Maselli vorrebbe sapere se sia vero che per ogni paziente la Regione Lazio paga 90 euro al giorno. Inoltre Maselli chiede al Presidente della giunta Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato anche in qualità di Responsabile dell’Unità di Crisi regionale, per sapere alcune cose.
Mancanza di coordinamento con gli ospedali
Intanto se corrisponde al vero che ci sia mancato coordinamento tra le strutture ospedaliere da cui provengono i pazienti post Covid-19 e le strutture di accoglienza. Quali immediati provvedimenti intende adottare, attraverso gli organi preposti, per l’effettuazione di ogni tipo di controllo sui servizi erogati ai pazienti in quarantena. E infine quale è la percentuale dei degenti sottoposti a tampone di controllo? E anche qual è la media di permanenza dei degenti nelle citate strutture?