Così Zingaretti sbaglia tutto sulla sanità

Zingaretti sanità

Anche in piena epidemia da Coronavirus la strategia sulla sanità della giunta Pd del Lazio a guida Zingaretti non cambia. Veramente adesso non si sa più se ci sono o se ci fanno, come si dice a Roma. Cioè non si capisce se aspettano sempre l’emergenza per emanare provvedimenti in deroga a tutto e a tutti oppure se effettivamente si trovano impreparati. Perché è assoluta la loro mancanza di progettualità e di visione a lungo termine, che sicuramente è fondamento di ogni buona politica sanitaria.

Stanno sempre alla ricerca del colpo ad effetto che riempia le pagine dei giornali e copra le gravi carenze del sistema sanitario regionale, smembrato anche nei suoi punti di forza da sette anni di tagli, pur di portare ai piedi del governatore il Rientro dal Commissariamento.

E’ il jolly propaganda buono da tirare al primo sintomo di crisi, ma non si rendono conto di rendere ancora più evidente la loro incapacità di governare.

Le improvvisazioni di Zingaretti nella sanità

Purtroppo quando si deve amministrare una rete assistenziale che serve sei milioni di cittadini non ci si può affidare all’improvvisazione. O peggio, piegare alle logiche di partito le scelte sugli investimenti. Né si può avere la supponenza di trascurare colpevolmente il prestigioso patrimonio immobiliare esistente. E’ l’esempio del Forlanini, prima la scusa dell’irrecuperabilità, e poi pronti a riconvertirlo a spese dei contribuenti per regalarlo ad associazioni parallele. Oppure venderlo al miglior offerente come il centralissimo e strategico Ospedale S.Giacomo, senza naturalmente dire mai dove vanno a finire quei denari.

Poi arriva la malattia infettiva più grave da cent’anni a questa parte (peraltro annunciata). Ma a via della Pisana si accorgono che i posti in terapia intensiva sono solo 590. Troppo pochi rispetto alla popolazione del Lazio. E allora che fanno? Invece di rispettare il Piano Sanitario già predisposto, che prevede l’ampliamento delle Terapie Intensive già esistenti, pensano prima ad allestire degli “Instant Hospital” dove non c’è nulla di quello che serve, nemmeno i letti.

Invece di riqualificare strutture pubbliche da poco dismesse, o anche potenziando i presidi delle province; no, no, la giunta di Sinistra che fa? Pensa prima a sovvenzionare piccole cliniche private, per giunta specializzate in altre patologie.  Queste nulla hanno a che fare con le malattie contagiose, come ICC Casalpalocco, che sta addirittura nello stesso quadrante cittadino degli ospedali Spallanzani e Grassi di Ostia.

E sul coronavirus una commedia a Casal Palocco

La tragicommedia in tutto ciò sta nel fatto che mentre da due giorni si annuncia l’attivazione dell’ ICC Casal Palocco. Ma ancora non è completamente operativo perché per funzionare ha bisogno dei medici e dei sanitari dello Spallanzani.

Il tutto mentre dal nosocomio di Ostia i direttori da settimane chiedono all’Assessore di poter attivare ulteriori otto posti di Terapia Intensiva che già esistono nella disponibilità dello Spallanzani.

Speriamo che almeno questa volta, data la gravità del momento, i vertici della Pisana, sempre pronti a bollare come diffusori di fakenews tutti coloro che denunciano quello che non va nella metodologia politica della giunta che amministra il Lazio, abbiano l’umiltà di ammettere che proprio non ci arrivano, e si dispongano ad ascoltare le opposizioni per il bene della salute di noi tutti.