Covid, 13mila contagi ma risalgono i morti: 476, in tutto superati i 115mila

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Più tamponi, più contagi, ma il covid non accenna a mollare la presa sull’Italia. Sono 13.447 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 13 aprile, secondo i dati delle regioni nel bollettino della Protezione Civile. Da ieri, nella tabella sul sito del ministero della Salute, inseriti altri 476 morti, che portano il totale a 115.088 dall’inizio dell’epidemia di covid-19. Da ieri eseguiti 304.990 tamponi, l’indice positività scende al 4,4%.

Anche nel Lazio risalgono contagi e decessi: 36

Oggi nel Lazio “su oltre 13 mila tamponi (+4.642) e oltre 20 mila antigenici per un totale di oltre 34 mila test, si registrano 1.164 casi positivi (+107), 36 i decessi (-1) e +1.024 i guariti. Aumentano i casi e i ricoveri, mentre diminuiscono i decessi e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 3%. I casi a Roma città sono a quota 600”.

Nelle province del Lazio 10 morti

Lo sottolinea l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato nel bollettino al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nelle province si registrano 205 casi e sono dieci i decessi nelle ultime 24 ore.

Gli ospedali sono ancora pieni

La diffusione del coronavirus in Italia sembra rallentare, ma gli ospedali sono ancora pieni. E’ il quadro allarmante che i medici delineano, evidenziando la necessità di non allentare le misure anti-contagio. I dati in Italia “nelle ultime settimane mostrano progressivi segnali di rallentamento della crescita dei contagi da Sars-CoV-2, tuttavia ci sono condizioni di sovraccarico di tutto il sistema ospedaliero. Gli indici di occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche Covid sono ben oltre le soglie critiche individuate.

Attenzione a rallentare le restrizioni

La marcata circolazione del virus, con circa 530mila contagi attivi, e la persistente elevata mortalità, impongono molta cautela nell’allentare le misure restrittive della movimentazione sociale”, sottolineano i principali sindacati della dirigenza medica, che rivolgono un appello a “non allentare prematuramente le restrizioni” contro Covid-19.