Covid, 5.741 contagi e 164 morti. Sale leggermente la positività

Sono 5.741 i contagi da coronavirus in Italia oggi, giovedì 20 maggio, secondo i dati della Protezione Civile nel bollettino regione per regione. Da ieri nelle regioni sono registrati altri 164 morti, che portano il totale a 124.810. Nelle ultime 24 ore eseguiti 251.037 tamponi, l’indice di positività è al 2,3%. Sono 1.544 i pazienti in terapia intensiva (-99 da ieri), con 69 ingressi nelle ultime 24 ore. Le persone ricoverate in area non critica sono 10.383 (-635 da ieri).
Lazio, aumentano i contagi ma diminuiscono i decessi
Oggi nel Lazio, “su oltre 11mila tamponi (-4.348) e oltre 13mila antigenici per un totale di quasi 25mila test, si registrano 558 nuovi casi positivi (+92); 10 i decessi (-6) totali; 1.035 i guariti; in riduzione il numero dei ricoverati, pari a 1.394 (-60). Le terapie intensive sono 210 (-5). Il rapporto tra positivi e tamponi è al 4,9%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 2,2%. I casi a Roma città sono a quota 306. Aumentano i casi diminuiscono i decessi, i ricoverati e le terapie intensive.

Rt in calo a circa 0.8”. Nelle province si registrano 100 casi e sono 2 i decessi nelle ultime 24 ore. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nel bollettino al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale Covid-19 con i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù.
29 milioni i vaccini somministrati
Somministrate oltre 29 milioni di dosi di vaccino anti-covid. E’ quanto rende noto la struttura commissariale all’emergenza coronavirus, guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. In particolare ad oggi sono 29.035.337 le dosi di vaccino inoculate.
Draghi soddisfatto per l’andamento delle vaccinazioni
“Vorrei esprimere soddisfazione per le decisioni” prese lunedì “sulle riaperture. Questo è frutto in gran parte della campagna vaccinale”. Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “Sono stati mesi di grandi cambiamenti nella campagna vaccinale, prima fra tutti la disponibilità dei vaccini ma anche per i successi logistici. Penso alla percentuale di dosi usate rispetto a quelle distribuite, che sono andate su, e all’aumento dei punti vaccinali”.
“Ma soprattutto la c’è una decisione del governo di cui sono molto fiero: la sterzata che si è data sulle classi di età per le vaccinazioni, si è data priorità ai più anziani e più fragili. Due mesi fa il 3,3 per cento tra i 70 e i 79 anni erano vaccinati, oggi siamo all’80%”. “Questo ha prodotto un frutto che stiamo vedendo e la possibilità di procedere con rischio calcolato alle riaperture con gradualità”.