Covid, almeno due casi di variante indiana a Latina. Ora è allarme a Roma e nel Lazio

Foto Andrea Crisanti a 8 e mezzo. Dopo il Veneto, adesso è stato il Lazio ad essere colpito dalla variante indiana del covid 19. Con almeno due casi accertati nella provincia di Latina. Dove la comunità Sikh è molto radicata. Così anche se l’Italia ha provveduto a bloccare i voli di rientro dall’India, sono scattati i controlli. Su almeno 500 persone, che sarebbero tornate di recente dal Paese asiatico. E sulla pericolosità di questo nuovo ceppo del virus, la scienza sembra dividersi. Tra chi invita alla prudenza ma a non drammatizzare. Come il professor Vaia, direttore sanitario dell’Ospedale Spallanzani di Roma. E chi invece, come il virologo Crisanti, è preoccupato dalle riaperture dei prossimi giorni. Perché noi non abbiamo ancora raggiunto un livello di vaccinazione di massa come l’Inghilterra o Israele. E le nuove varianti potrebbero rendere meno efficace la campagna vaccinale in corso. Ovviamente, nessuno ha la verità in tasca, trattandosi di una pandemia per un virus del tutto nuovo. Ma altrettanto chiaramente, anche quando – speriamo presto – saremo più liberi, occorrerà sempre comportarsi con la massima prudenza.

Variante indiana, Vaia invita alla calma: “Ne usciranno altre, basta terrorismo”

Variante indiana del covid, per Vaia basta terrorismo. Ma Crisanti a 8 e mezzo lancia l’allarme

Ne usciremo, basta terrorismo sulle varianti del covid. Questa la posizione espressa dal direttore sanitario dello Spallanzani di Roma professor Vaia. La tesi è semplice, i vaccini ci sono e sono ad oggi efficaci anche sui nuovi ceppi del virus. E siccome probabilmente di varianti ce ne saranno ancora molte altre,  in possiamo farci spaventare più di tanto. Ma dobbiamo imparare piuttosto a conviverci. Una linea condivisa anche da altri luminari, come l’immunologa Antonella Viola. Che in un post su Facebook ha spiegato, “le varianti del virus non sono una novità. Ormai lo sappiamo. E non devono generare panico ma prudenza”.

Ma c’è anche chi guarda la realtà attuale, con la programmazione delle riaperture progressive. E la affianca al pericolo varianti. Lo ha fatto ieri a 8 e mezzo ospite della Gruber il professor Andrea Crisanti. Che ha dichiarato, “Se allentiamo le misure il contagio è destinato ad aumentare e il rischio di richiudere è molto alto. Facendo così un grave danno a tutti”. E il luminare ha proseguito così la sua analisi. “La vera scommessa è quindi che il Covid rallenti la sua diffusione mentre si accelerano le vaccinazioni. Ma noi corriamo un rischio gravissimo, non siamo al livello dell’Inghilterra. Perché le varianti si creano man mano che il virus si diffonde e alcune possono superare la barriera del vaccino”. E poi ha concluso sulla temibile variazione indiana del virus. “Bisogna considerare che in Italia si sequenziano pochissimo i virus. E la nostra capacità di indagine è molto limitata. Il fatto di aver scoperto due casi ci dice che probabilmente il virus già circola con quella mutazione. Finché faremo circolare il virus c’è il pericolo di far circolare anche le varianti”.
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