Covid, casi raddoppiati tra i più piccoli. E il Bambin Gesù lancia l’allarme
Foto: Prof. Massimiliano Raponi. I casi di covid 19 anche tra i bambini più piccoli sono in forte aumento. E gli assembramenti sono comunque assolutamente deleteri. Questo l’allarme lanciato in una intervista al corriere.it dal direttore sanitario del Bambin Gesù, il professor Massimiliano Raponi. Che pur in uno scenario gestibile e senza voler destare allarmismi, rileva il raddoppio dei casi rispetto alla prima ondata. Da febbraio ad agosto abbiamo ricoverato 80 pazienti con un’età media di sei anni, ha osservato Raponi. Da settembre a oggi invece, sono stati 108 i casi che hanno richiesto un periodo di degenza ospedaliera. Per fortuna, nella maggior parte dei casi i bimbi presentano sintomi lievi, che però devono essere monitorati. In prevalenza non riscontriamo problemi di affaticamento respiratorio e la percentuale delle terapie intensive è bassissima. In media, li teniamo sotto controllo per una settimana prima di dimetterli, ha concluso Raponi. Una parziale buona notizia quindi, ma il grande aumento dei casi comunque preoccupa. Anche perchè a quel punto scattano tutte le procedure di sicurezza e di isolamento sociale per i familiari più stretti. E il rischio, si fa per dire, è di precipitare in una quarantena infinita. Pur stando bene. Con i problemi di lavoro, di frequentazione di nidi e materne e di rapporti sociali che purtroppo in tanti ormai hanno imparato a conoscere.
Oltre 100 ricoveri da settembre ad oggi al Bambin Gesù per pazienti fino a 6 anni. Il consiglio, se possibile evitare gli assembramenti
Crescono i ricoveri per covid, e anche i bimbi più piccoli purtroppo non fanno eccezione. Anche se per loro la patologia in quasi tutti i casi è lieve. E il ricovero non dura quasi mai più di una settimana. A renderlo noto è stato il direttore sanitario del Bambin Gesù, professor Massimiliano Raponi. Che si trova a dirigere una struttura di assoluta eccellenza per la cura dei bambini. E ovviamente, non solo per quelli malati di covid. «Da settembre a oggi abbiamo effettuato 13.500 tamponi con una media di 800-1.000 al giorno”, ha dichiarato il luminare al corriere .it. “ Notiamo un innalzamento dell’indice di positività, intorno al 4 per cento, mentre nella prima ondata era dell’1,5 per cento. Ma va detto che all’inizio si facevano meno tamponi. Il problema per Raponi non sono tanto le scuole, ma gli assembramenti che si creano all’esterno. Prima di entrare in classe e all’uscita. “Si è visto anche in estate, quando l’attività didattica era sospesa: i ragazzi si accalcavano nelle piazze e nei luoghi di ritrovo. Incidono molto i comportamenti e il rispetto delle regole». E il messaggio è chiaro, con un comportamento corretto e prudente il virus rimane pericoloso. Ma si può sconfiggere.
Attivo un servizio di consulenza pediatrica h24, per non correre con i bimbi al pronto soccorso. E in casa igienizziamo tutto
«Con le “pillole” pubblicate sul nostro portale del Bambin Gesù abbiamo voluto informare i pazienti e le loro famiglie raggiungendo un’utenza non solo locale, ma nazionale. Abbiamo raccolto le domande che ci arrivavano sui social o tramite l’Ufficio relazioni con il pubblico e chiesto ai nostri pediatri, infettivologi, microbiologi di rispondere. Inoltre abbiamo attivato un servizio telefonico di consulenza pediatrica attivo 24 ore su 24». Così il direttore sanitario del Bambin Gesù Massimiliano Raponi. Che spiega anche come vengono seguiti mi bambini una volta dimessi. E quelli che invece vengono curati a casa. “Sia per il follow up sia per i pazienti paucisintomatici trattati a domicilio abbiamo attivato un servizio di teleconsulto attraverso la piattaforma della Regione Lazio, coinvolgendo anche i pediatri di libera scelta. Inoltre abbiamo allestito percorsi dedicati al Pronto soccorso, destinato la sede di Palidoro ai casi sospetti Covid e applichiamo misure rigorose. Raccomandando l’ingresso a un solo adulto di riferimento. Per i i pazienti cronici che necessitano di lungo ricovero l’avvicendamento tra i genitori è consentito soltanto se, nelle 48 ore precedenti, si sono sottoposti al tampone». Infine le precauzioni di sempre. Da adottare in casa anche e soprattutto alla presenza dei più piccoli. Raccomandato il lavaggio frequente delle mani e la disinfezione di superfici e oggetti che vengono scambiati con maggiore frequenza.