Covid, dopo ore di attesa al freddo scappa dal S.Eugenio a piedi

Altro che modello della sanità della Regione Lazio. Quello che è successo l’altra notte a un commerciante romano di 49 anni ha dell’incredibile. Ed è assolutamente inammissibile, anche in un periodo prendo pieno di difficoltà. E con gli ospedali e i pronto soccorso intasati. Ma l’assistenza sanitaria è un diritto garantito in Costituzione. E nessun malato può essere abbandonato al suo destino. Dunque, Marco A. abita a Tor Carbone, in zona Eur. E da prima di Natale insieme con la sua compagna ha avvertito sintomi sospetti con difficoltà respiratorie. Tanto che la coppia si è subito messa in diligente isolamento fiduciario. Dopo capodanno però le condizioni dell’uomo sono peggiorate, fino al senso di soffocamento che lo ha portato a chiamare l’ambulanza del 118. I soccorsi sono arrivati puntuali, e l’uomo e’stato portato al vicino centro Covid del S.Eugenio. Qui però è iniziata la sua odissea. Perché Marco è stato sistemato in una specie di hangar, una struttura posticcia che non sarebbe neppure stata riscaldata. Insieme ad altri potenziali infetti nelle sue stesse condizioni. E senza avere notizie del suo destino almeno per un paio d’ore. Fino a che si è presentato un infermiere. Che ha comunicato come gli ulteriori approfondimenti si sarebbero potuti fare solo la mattina successiva.

A quel punto il commerciante ha temuto il peggio per la sua salute. E si è allontanato a piedi per non infettare nessuno. Percorrendo quattro chilometri di notte al gelo fino a casa. Dove ovviamente e’arrivato in condizioni drammatiche.

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Paziente covid fugge a piedi dall’ospedale per non passare la notte al gelo. Ora è grave

Si deve essere sentito perso e abbandonato Marco A. Il commerciante 49 enne romano con sospetta sindrome da covid 19 che era arrivato al S. Eugenio in ambulanza di notte. E che dopo aver aspettato oltre due ore al gelo in un capannone adibito a struttura sanitaria è fuggito. A piedi, senza chiamare un taxi o prendere l’autobus. Per non infettare nessuno. Quattro chilometri di camminata notturna al freddo per arrivare a casa, dove è giunto provatissimo. La sua compagna, che è anche un avvocato ha provveduto la mattina seguente a chiamare un’altra ambulanza. Pregando però di non riportare l’uomo al S.Eugenio. Così il paziente e’stato ricoverato d’urgenza al S. Camillo, dove gli e’stata riscontrata una brutta polmonite bilaterale. E dove si trova tuttora in terapia intensiva.

Sulla vicenda la famiglia del commerciante ora vuole vederci chiaro. E ha messo tutto in mano a un legale. Dopo aver avvertito con una mail dell’accaduto la stessa direzione del S.Eugenio. E i vertici della ASL Rm 2 da cui dipende il nosocomio romano. Che ha annunciato l’immediata apertura di un’inchiesta, dopo i fatti riportati nella cronaca del quotidiano Il Messaggero. Per una vicenda di mala sanità che lascia tutti sgomenti.

https://roma.repubblica.it/cronaca/2021/01/07/news/positivo_e_lasciato_per_ore_in_attesa_in_ospedale_torna_a_casa_a_piedi_per_quattro_chilometri_ora_e_grave-281510841/