Covid, i dati shock sulla scuola. 10 mila contagi solo nel Lazio

Finalmente dopo tante richieste iniziano ad arrivare i numeri veri sul contagio da coronavirus nelle scuole del Lazio. E i dati diffusi dal Seresmi, il sistema di sorveglianza regionale lasciano pochissimi dubbi. Sono stati ben 10 mila i ragazzi contagiati dalla riapertura della didattica in presenza fino allo scorso 13 dicembre. Un numero enorme, che va considerato come solo una parte dell’aggregato. Infatti, molto spesso il virus è stato trasmesso anche in famiglia. O viceversa, cluster domestici hanno infettato classi e scuole. In ogni caso, considerando anche i nuclei familiari non è affatto peregrino arrivare anche a un raddoppio dei numeri. E sempre dall’indagine riportata dal quotidiano Il Messaggero emerge un altro dato inquietante. Infatti ben il 23% dei contagi sarebbero stati contratti da adolescenti, con età compresa tra i 14 e i 19 anni. Prima dello stop imposto per loro alla didattica in presenza.

Non rallenta il virus: il tasso di positività rimane altissimo. Posticipare la riapertura delle scuole

10 mila alunni già contagiati nel Lazio. Ma dalla Regione è silenzio sulla riapertura delle scuole il 7 gennaio

Dal prossimo 7 gennaio le scuole riapriranno per tutti. E allora l’allarme covid è altissimo, a cominciare da quello lanciato dal presidente del Comitato delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini. Seguito da altri esponenti dem come Emiliano in Puglia. Come al solito però la mossa più eclatante l’ha fatta il governatore De Luca. Che ha previsto un rientro progressivo in classe, e l’applicazione per tutti delle ‘fasce orarie’. Il 7 e l’8 andranno a scuola in Campania solo le prime e le seconde elementari. Dall’11 gennaio tutte le primarie e i primi tre anni delle secondarie, e dal 18 tutti gli altri. Nonostante i dubbi e le incertezze però la ministra Azzolina e il governo vogliono tirare dritto. Con il rischio concreto di far coincidere le riaperture con la inevitabile terza ondata del virus.

Così anche i presidi hanno lanciato l’allarme.  Come ha precisato Cristina Costarelli, vicepresidente dell’associazione dei presidi di Roma e del Lazio. Anche se i focolai più che uscire dalle classi, ne sono entrati ha concluso la Cottarelli. Mentre nelle materne e nei nidi sono stati gli educatori ad essere i maggiormente colpiti dal contagio. In ogni caso, la giunta Zingaretti e l’assessore alla salute Alessio D’Amato non si sono fatti sentire con Palazzo Chigi. Accettando in pratica la riapertura del 7 gennaio senza battere ciglio.

A Roma 7 mila studenti hanno già avuto il covid. Colpiti tantissimi istituti, dal Lucrezio Caro al Tasso passando per il De Merode e Villa Flaminia

Se il Lazio piange, Roma non ride. Infatti dei 10 mila studenti finora contagiati dal covid nella Regione oltre 7000 appartengono ad istituti della Capitale. Tante le scuole colpite, dalle più comuni a quelle maggiormente note in città. Così chiusure e quarantene ci sono state un po’ dappertutto, dal liceo Tasso al Mamiani, passando per il Newton e per l’Avogadro. E poi la stessa sorte è toccata a strutture private famose, come il De Merode e Villa Flaminia. Problemi anche per le supplenze, visti i tanti docenti di ruolo che si sono ammalati. Perchè sempre dai dati disponibili, quasi l’80% delle cattedre a tempo sono state rifiutate. La domanda è, ma vale davvero la pena di insistere? Anche con la frequenza dimezzata infatti, la gente in giro sarà tantissima. E i mezzi pubblici verosimilmente di nuovo strapieni.

Certo, la scuola è importante. Ma ancora di più lo è la salute. Chi può decidere  ha ancora poche ore per fare la scelta giusta. Perchè nella situazione di emergenza che viviamo, sbagliare non sarebbe assolutamente consentito.

https://www.ilmessaggero.it/politica/scuola_quando_apre_regioni_governo_ultime_notizie_oggi_3_gennaio_2021-5677525.html