Covid, impennata di contagi e morti. L’Ordine dei Medici: troppi i sanitari non vaccinati

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Sono 4.720 i nuovi contagi da Covid in Italia (ieri 3361), secondo i dati del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 71 morti (ieri 52) che portano a 129.638 il totale delle vittime da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 318.865 tamponi, con un tasso positività che cala all’1,48% (ieri 2,5%). In aumento le persone ricoverate in ospedale con sintomi che sono 4307 (ieri 4302), con un aumento di 5 persone rispetto a ieri mentre sono 563 i ricoverati in terapia intensiva (-7 rispetto a ieri), con 40 ingressi nelle ultime 24 ore. Sono 4.316.077 i guariti (+6.877 ) e 133.787 gli attualmente positivi (-2.233 ).

Nel Lazio aumentano i contagi e i ricoverati. Meno morti

“Oggi su 8.520 tamponi molecolari nel Lazio e 9.139 test antigenici per un totale di 17.659 test, si registrano 354 nuovi casi positivi (+59), 5 i decessi (-2), 481 i ricoverati (+12), 63 le terapie intensive (-1) e 555 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 2%. I casi a Roma città sono a quota 181″. Lo comunica in una nota l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Nelle province sono 78 i nuovi casi in totale e si registra 1 decesso.

L’80 per cento dei sanitari non vaccinati ancora lavorano

“L’80%” dei medici e operatori sanitari non vaccinati come da obbligo contro il coronavirus ancora lavorano “perché la legge non è applicata”. E comunque, per quelli sospesi, si tratta di “esercizio abusivo della professione”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli. Rricordando che i sanitari solo una volta sospesi dall’Albo professionale non possono concretamente esercitare. “La possibilità che ci siano medici e operatori sanitari non vaccinati che lavorano, con gli occhi bendati delle Asl, c’è eccome”, spiega Anelli. E non parliamo di una percentuale minima ma “dell’80% di sanitari che stanno lavorando, nonostante non abbiano i requisiti di legge per farlo, ovvero la vaccinazione, perché la legge non è applicata”.

La norma, infatti, ricorda Anelli, “non ha dato il mandato agli Ordini professionali di fare la ricognizione degli iscritti che non si sono immunizzati.  E’ un compito affidato alle Asl. E senza questo accertamento noi abbiamo le mani legate”, spiega. “Ad oggi gli Ordini dei medici che hanno ricevuto elenchi parziali dei non immunizzati e hanno potuto assumere i provvedimenti di sospensione dal’Albo, secondo il monitoraggio Fnomceo, sono una ventina. Ma abbiamo 106 Ordini in Italia. Dunque oltre l’80% non ha ricevuto gli elenchi che permettono la sospensione. E, almeno teoricamente, possiamo dire che l’80% degli operatori sanitari che dovevano essere sospesi perché non vaccinati, sono ancora attivi”.