Covid, la pandemia non accenna a rallentare: 7.224 contagi e 49 morti. Aumentano i ricoveri

Sono 7.224 i nuovi contagi da Covid in Italia (ieri 7.260), secondo i dati del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 49 morti (ieri 55) che portano a 128.683 il totale delle vittime da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 220.656 tamponi, con un tasso positività che cala al 3,3% (ieri 3,5%). In aumento le persone ricoverate in ospedale con sintomi che sono 3.692 (ieri 3.627), con un aumento di 65 persone rispetto a ieri mentre sono 455 i ricoverati in terapia intensiva (-5 rispetto a ieri), con 26 ingressi nelle ultime 24 ore. Sono 4.211.080 i guariti (+6.211 ) e 131.462 gli attualmente positivi (+960).
Anche nel Lazio aumentano contagi e morti
Nel Lazio “oggi si registrano 661 nuovi casi positivi” a Covid “compresi i recuperi (113 in più rispetto a ieri), 7 i decessi (+1) compresi i recuperi. I ricoverati sono 528 (+2), le terapie intensive sono 67 (+2), i guariti sono 764. I casi a Roma città sono a quota 315”. Lo comunica in una nota l’assessore regionale alla Sanità e Integrazione sociosanitaria, Alessio D’Amato, al termine della videoconferenza della task-force regionale. Il Lazio, aggiunge, è a “rischio basso”. Nelle province si registrano 146 nuovi casie 0 decessi.

I positivi che si rendono irreperibili rischiano conseguenze penali
Sono intanto 17.536 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 528 ricoverati, 67 in terapia intensiva e 16.941 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono 343.898 e i morti 8.468, su un totale di 369.902 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio. “Per coloro che sono consapevoli di essere positivi” al Covid-19 e si rendono irreperibili per evitare la quarantena “c’è anche un rischio penale perché omettere di dare i dati, nella consapevolezza di essere positivi significa avvantaggiare il virus e questo sicuramente può anche dare adito a una colposità”. Lo ha ricordato l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato.
“E’ un fenomeno che ci preoccupa perché – ha spiegato D’Amato – rende difficile il contat tracing che è l’emento di ricostruzione dei contatti e pertanto anche di riduzione dei contagi. Chi fa questo – ha sottolineato – deve sapere che fa un danno anche agli altri, ai propri cari, agli amici alle persone a cui vuole bene”. Serve “avere a disposizione questi dati per ricostruire l’albero dei contatti, questo è il nostro compito non certo – ha chiarito l’assessore – quello di occuparci di vicende che riguardano la vita privata delle persone”.