Covid, l’Italia prolunga l’obbligo di tampone per chi viene dalla Cina. E per fortuna…

Prorogato fino a fine febbraio l’obbligo di tampone, da presentare all’imbarco, per i passeggeri in arrivo in Italia dalla Cina. Negli aeroporti italiani i controlli potranno essere fatti a campione per garantire la sorveglianza genomica delle varianti. Lo prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che l’Adnkronos Salute ha visionato. Nel provvedimento, in vigore da domani fino al 28 febbraio, è “fortemente raccomandato” l’uso delle mascherine Ffp2 durante il volo e in aeroporto. “Ai fini della identificazione e del contenimento della diffusione di possibili varianti del virus Sars-Cov-2, a tutti i soggetti in ingresso dalla Repubblica Popolare Cinese – si legge nell’ordinanza – si applica una precisa disciplina.
Putroppo i controlli sono solo a campione
Ossia, obbligo di presentazione al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, la certificazione di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti la partenza dal territorio della Repubblica Popolare Cinese, a un test molecolare o a un test antigenico effettuati per mezzo di tampone con risultato negativo. E’ fortemente raccomandato l’utilizzo della mascherina Ffp2 o superiore all’interno dei velivoli e delle aerostazioni, soprattutto ai soggetti vulnerabili o con sintomi respiratori”. “Su decisione dell’Autorità Usmaf competente, ai soggetti provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese – si prevede – possono essere eseguiti ulteriori tamponi a campione al momento dell’arrivo all’aeroporto nell’ottica di garantire la sorveglianza genomica per identificare precocemente eventuali varianti“.

Ecco a chi si applica l’obbligo del test
“A condizione che non insorgano sintomi di Covid-19, le disposizioni non si applicano ai minori di sei anni, ai membri dell’equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci. Poi, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari. Inoltre, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell’esercizio delle loro funzioni” prevede, infine, l’ordinanza.
Finora a Malpensa effettuati 2.865 tamponi
Sono stati 2.865 i tamponi molecolari per Covid effettuati in totale ai passeggeri di voli diretti dalla Cina atterrati a Milano Malpensa. 182 i casi positivi intercettati e 76 le persone risultate debolmente positive, contro 2.607 esiti negativi. Percentuale di positività: 9,01%. Dato generale che negli ultimi voli si è praticamente azzerato. E’ il bilancio di un mese di controlli nello scalo lombardo, secondo quanto emerge dai dati della Regione. Dopo un iniziale exploit con punte di circa il 50% di viaggiatori positivi nei primi voli (la Regione Lombardia aveva avviato i controlli già prima che l’ordinanza nazionale imponesse il tampone negativo alla partenza), i dati sono andati via via calando nei giorni. Fino all’ultimo volo in cui i pochi tamponi positivi non avevano sufficiente materiale virale per l’analisi del sequenziamento.
Si conferma la persistenza della famiglia Omicron
In un mese di controlli Covid sui voli diretti dalla Cina a Malpensa, le varianti di Sars-CoV-2 che più spesso sono atterrate con i passeggeri in arrivo dal gigante asiatico sono in particolare due: BA.5.2 e BF.7. E’ la mappa dei mutanti emersa dai sequenziamenti eseguiti in Lombardia. Quello che viene confermato è che i virus rilevati nei viaggiatori dalla Cina sono vecchie conoscenze della famiglia Omicron. E continua a mancare all’appello la variante che più si temeva in questo inizio 2023, cioè XBB.1.5, battezzata Kraken sui social e monitorata dai centri per il controllo delle malattie di tutto il mondo per il suo potenziale immunoevasivo.
Ecco le varianti individuate
Il quadro tracciato dai campioni dei viaggiatori sequenziati, secondo il riepilogo, sembra essere lo specchio della situazione cinese. Secondo questa analisi infatti l’epidemia di Covid in Cina sarebbe stata prevalentemente guidata da BA.5.2 e BF.7. E in effetti sono proprio di queste due sottovarianti i sequenziamenti più numerosi raccolti dagli esperti che hanno analizzato i tamponi di Malpensa. Una ventina (su 39) sono le sequenze di BA.5.2 (e discendenti), mentre una decina sono quelle di BF.7. Nell’elenco compare anche una sequenza di Omicron 5 (BA.5), 4 di BE.1.1.1, una di BQ.1.1, nota come Cerberus, e 3 vengono classificate come non determinate