Covid: meno vittime, ma risale il tasso di positività. E arriva un nuovo ceppo

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Sono 15.104 i nuovi contagi da covid in Italia resi noti oggi, 20 dicembre, secondo i dati diffusi nel bollettino della Protezione Civile. Da ieri sono stati registrati altri 352 morti che portano il totale a 68.799 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Sono 2.743 le persone ricoverate in terapia intensiva, 41 in meno rispetto a ieri. Aumenta però il tasso di positività, salito all’11 per cento. Sono invece 1.213 i nuovi contagi di coronavirus nel Lazio. Si registrano altri 21 morti. Sono stati oltre 13mila i tamponi effettuati oggi nel Lazio (-1471), secondo i dati resi noti dall’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato durante la videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori delle Asl e Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Arriva una variante del Covid

Intanto c’è preoccupazione per le varianti del Covid annunciate. “Non si sa se la risposta immunitaria prodotta dai vaccini copre anche questa variante” di coronavirus. A dirlo è il virologo Andrea Crisanti, commentando la nuova variante più aggressiva del Covid che si sta diffondendo nel sudest dell’Inghilterra e che è stata rilevata anche in Danimarca, Olanda e Australia. “Bisogna verificare se questa variante si trova già in Italia e quindi dare risorse ai laboratori per fare i sequenziamenti. Più si diffonde più causa malattie e morti, è evidente”, spiega Crisanti. La nuova variante “è apparsa questa estate in Spagna ed effettivamente ha un R0 superiore agli altri – spiega quindi il virologo e docente di microbiologia dell’università di Padova -.

Non si sa se il vaccino funzionerà

Non si sa se la risposta immunitaria prodotta dai vaccini copre anche questa variante, è un interrogativo al quale ancora non c’è risposta”. Una cosa del genere, tuttavia, è già accaduta, spiega il virologo, “con la variante di Shanghai che ha soppiantato quella di Wuhan”. Quanto sta accadendo, dunque, “è normale” dice Crisanti, che precisa: “Non è che non bisogna allarmarsi ma bisogna cercare di capire cosa sta accadendo, quanto questa variante si diffonde rispetto all’altra, se è più virulenta e se pone effettivamente problemi al vaccino, tutti quesiti ai quali non abbiamo risposta”.

Galli ottimista: non mi fascerei la testa…

“Non credo” che la nuova variante del covid sia in grado di “rendere i vaccini inutili, non mi fascerei la testa”. Il professor Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, si esprime con cautela dopo le notizie relative all’individuazione di un nuovo ceppo di coronavirus in Inghilterra. “Non abbiamo ancora una pubblicazione scientifica, abbiamo sintetici rapporti. Saremmo di fronte ad una variante che non è più cattiva, forse ha una maggiore capacità diffusiva. Si parla di prime osservazioni di questa variante, le prime sequenze datate risalgono al 20 e al 21 settembre”.

Il Covid però non finisce

“Nella regione spike del virus, che si attacca alle cellule dell’uomo e che è cruciale per la risposta immunitaria del vaccino, questa variante presenta 3 mutazioni. Non credo questo sia sufficiente a rendere i vaccini inutili, non mi fascerei la testa. Dobbiamo vaccinare il più ampio numero di persone nel tempo più breve possibile”, prosegue. “Questo ceppo ha l’aria di quello che sta diventando il bullo del quartiere. Non è quello che si diffonde più velocemente, è quello che si diffonde meglio e prende il sopravvento. Non significa che il virus è più cattivo, significa che questa storia non finisce e bisogna stare attenti”, evidenzia.