Covid, neanche i pronostici hanno azzeccato: il picco deve ancora arrivare, 529 morti

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Covid, la situazione peggiora: moltissimi morti e meno tamponi. Sono 16.017 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 30 marzo, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile. Nella tabella pubblicata dal ministero della Salute sono registrati altri 529 morti. Il totale delle vittime da Covid 19 nel Paese sale così a 108.879. Da ieri sono stati processati 301.451 tamponi, l’indice di positività è al 5,3%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.716 (-5 da ieri). La regione che ha fatto segnare l’incremento più alto di positivi nelle ultime 24 ore è la Lombardia con 3.271 nuovi casi, seguita dal Piemonte con 1.861 e dal Lazio con 1.593.

Quasi 1.600 contagi Covid nel Lazio, 800 a Roma

Sono 1.593 i nuovi contagi registrati oggi, 30 marzo, nel Lazio, dove si segnalano anche 32 decessi (-13) e +1.696 guariti. Oltre 14mila tamponi (+4.609) e oltre 23mila antigenici per un totale di oltre 37mila test. Lo riferisce l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, nel bollettino al termine della videoconferenza della task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. “Diminuiscono i decessi e le terapie intensive, mentre aumentano i casi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 4%. I casi a Roma città sono a quota 800. Bisogna mantenere molto alta l’attenzione”, esorta l’assessore.

Peggiora la situazione delle terapie intensive

Continua a peggiorare la pressione sui reparti di terapia intensiva in Italia. La percentuale media nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle rianimazioni continua a salire, raggiungendo il 41%, ovvero ben 11 punti percentuali oltre la soglia critica fissata al 30% dal ministero della Salute, come certificano gli ultimi dati dell’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas). Ma se la percentuale media tocca il 41%, sono 13 le Regioni che sforano oltremodo il livello critico: la situazione peggiore è quella della Lombardia al 61%, seguita dalle Marche al 60%, e dal Piemonte al 58%. Ancora, molto sopra soglia: Emilia Romagna (52%), Provincia autonoma di Trento (51%), Friuli Venezia Giulia (49%), Puglia (44%), Umbria (43%), Toscana (42%), Lazio (40%), Molise (38%), Abruzzo (36%), Liguria (32%).