Covid, non è finita: quadruplicano i contagi e altri 70 morti. Schizza la positività

covid ospedale

Sono 28.082 i nuovi casi di coronavirus e 70 i morti in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 233.553 i tamponi processati, tra molecolari e antigenici, che fanno rilevare un tasso di positività pari al 12%. Aumentano i pazienti in terapia intensiva, due in più di ieri e 219 in totale, mentre calano i ricoverati con sintomi, che sono 4.342, 111 in meno di ieri. Dall’inizio dell’emergenza sono 17.543.136 i contagiati dal coronavirus mentre le vittime salgono a 167.089. I guariti in totale sono 16.747.070, 30.848 nelle ultime 24 ore. Ad oggi in Italia sono 628.977 i positivi al coronavirus, 2.371 in meno di ieri.

Lazio, più contagi, decessi e ricoveri

Oggi nel Lazio “su 5.317 tamponi molecolari e 23.442 tamponi antigenici per un totale di 28.759 tamponi, si registrano 3.623 nuovi casi positivi (+2.254), sono 6 i decessi (+3), 516 i ricoverati (+4), 32 le terapie intensive (-1) e +2.788 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 12,5%. I casi a Roma città sono a quota 2.163”. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nel bollettino Covid quotidiano. Sono 116.945 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 516 ricoverati, 32 in terapia intensiva e 116.397 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono 1.465.590 i morti 11.359, su un totale di 1.593.894 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.

Aumentano i casi di reinfezione

“Si registra un aumento dei casi di reinfezione da Covid, che rappresentano circa il 10% dei casi complessivi. Rinnovo l’appello soprattutto agli over 80 e ai fragili, di eseguire la quarta dose di vaccino”. Lo afferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in una nota.

Omicron 5 più diffusiva delle precedenti varianti di Sars-CoV-2? “Si, se infatti una variante si diffonde è perché ha assunto caratteristiche che ne determinano qualche vantaggio in termini di diffusione: o perché infetta più facilmente le cellule, o perché riesce ad evadere più facilmente le difese immunitarie date da una precedente infezione o vaccinazione”. Lo ricorda all’Adnkronos Salute Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento. “Il fatto che” la sottovariante BA.5 “infetti più facilmente – precisa – non vuol dire che causa malattia più grave. Ma, come al solito, se grazie alla maggiore diffusione raggiunge un paziente fragile, le conseguenze purtroppo le conosciamo”, sottolinea Lopalco.