Covid, la sanità del Lazio ignora medici e infermieri

Alla regione Lazio l’irresponsabilità regna sovrana, sulla sanità si danno i numeri al lotto pur di non dire la verità ai cittadini. E la prova è venuta ieri dalla incredibile risposta del solito, ineffabile assessore D’Amato. Lui proprio non riesce a comprendere lo sforzo di chi sta in trincea, nelle corsie.

Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia ha portato alla Pisana le ragioni dei lavoratori della sanità del Lazio. E ha denunciato come “allarmante il dato fornito dai sindacati, che quantificano in circa 2.400 i positivi al Covid19 nel personale sanitario di ospedali e Asl del Lazio.

Sanità del Lazio senza guida

Questo purtroppo conferma l’impreparazione della Regione alla seconda ondata del virus. Sinsono determinate situazioni come la promiscuità nei nosocomi tra pazienti Covid e altri malati. Poi le carenze di dispositivi di protezione individuale ed il ritardo con cui sono partiti i tamponi periodici hanno amplificato il rischio del contagio tra medici infermieri e operatori socio sanitari. Il venir meno dal servizio di così tante unità di personale contagiate è una criticità rilevante che poteva essere evitata. Ma l’Amministrazione Regionale non ha ascoltato le segnalazioni degli addetti ai lavori. Come per esempio sull’impiego, sin dai primi giorni della seconda ondata, di Usca per la Medicina del Territorio, cosa che avrebbe ridotto la pressione sugli ospedali e la positività di tanti medici di base.

Medici e infermieri solo contro il Covid

Sulla questione Ghera ha interpellato l’assessore alla Sanità, ma la sua risposta non è stata rassicurante, perché arriva a parlare di omogeneità tra il dato di positivi della popolazione e quello del personale sanitario.

Una tesi davvero aberrante. Medici e infermieri infatti, sono coloro che contrastano la malattia, che prestano le cure e devono essere maggiormente protetti, se si vuole vincere la guerra contro il Coronavirus.

A volte pare di capire, dalle risposte di D’Amato, che conti solo l’esigenza di propaganda. Ma la salute di chi lavora a contatto con i malati dovrebbe essere tutelata prima di ogni altra cosa. Lui invece preferisce nascondersi dietro statistiche che non dicono proprio niente.