Covid, scendono i contagi ma triplica il numero dei morti. Positività fuori controllo

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Sono 16.571 i nuovi casi di Covid (30.526 ieri) e 59 i morti (18 ieri). E’ quanto emerge dai dati del Ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 79.375 i tamponi (160.211 ieri), tra molecolari e antigenici, processati nelle ultime 24 ore che fanno rilevare un tasso di positività al 20,9%. In aumento i ricoverati con sintomi (+187 da ieri per un totale di 4.585) e le terapie intensive (+10 da ieri per un totale di 209). Sono 167.780 i morti e 17.896.065 le persone contagiate da inizio pandemia. Gli attuali positivi sono 574.649 (-18.699) mentre i guariti toccano quota 17.153.636 (+35.545).

Lazio, scendono i casi ma aumentano decessi e ricoveri

“Oggi nel Lazio, su 3.196 tamponi molecolari e 7.017 tamponi antigenici per un totale di 10.213 tamponi, si registrano 2.634 nuovi casi positivi (-2.173); sono 6 i decessi (+5), 501 i ricoverati (+8), 44 le terapie intensive (+1) e +2.110 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 25,8%. I casi a Roma città sono a quota 1.810”. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nel bollettino Covid quotidiano. Sono 121.639 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 501 ricoverati, 44 in terapia intensiva e 121.094 in isolamento domiciliare. Dall’inizio dell’epidemia i guariti sono 1.507.235, i morti 11.418, su un totale di 1.640.292 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.

La variante Omicron 5 rimane una sorvegliata speciale

La sottovariante Omicron BA.5? “Rimane una ‘sorvegliata speciale'”. Lo evidenzia in una nota l’Inmi Spallanzani di Roma, ritornando sulla visita che l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto in Istituto nazionale malattie infettive alcuni giorni fa. “Nell’incontro tenutosi allo Spallanzani tra la direzione dell’Istituto e la rappresentanza Oms è stato fatto il punto sulla circolazione delle varianti Omicron nel mondo. E’ emerso come, in molti Paesi, si stia osservando un significativo incremento della sottovariante BA.5, che sta rapidamente sostituendo la precedente BA.2. Paesi come il Sud Africa hanno per primi sperimentato l’ondata da BA.5, al momento già in discesa, con un forte aumento dei contagi, ma un limitato impatto sulle ospedalizzazioni”, sottolinea lo Spallanzani.

“E’ stato comunque osservato che il Sud Africa, come già verificatosi con BA.1 e BA.2, potrebbe non fornire dati totalmente rappresentativi della realtà europea, visto il differente contesto dell’immunità naturale e vaccinale della popolazione – continua la nota – Sempre nel corso della riunione con Oms, è stata sottolineata invece la maggiore importanza, in chiave di previsione dello scenario italiano, dei dati che arrivano dal Portogallo, Paese con una situazione epidemiologica più simile a quella dell’Italia, in cui sembra già di vedere una tendenza al plateau di BA.5”.

Per questo dagli specialisti dell’Inmi arriva un messaggio: “Non vi sono al momento avvisaglie di una maggiore gravità clinica delle nuove varianti BA.4 e BA.5, anche tenendo conto che la differenza genetica rispetto a BA.2 è di poche mutazioni chiave – rimarcano gli esperti – Va comunque detto che, come già osservato con BA.1 e BA.2, un aumento dei casi legato alla maggiore trasmissibilità e al maggiore escape immunitario delle nuove varianti potrebbe tradursi in un limitato e transitorio aumento di ospedalizzazioni”.