Covid, “sentirsi abbandonati quando si sta male è brutto…”

lazio tampone coronavirus

Covid, sono sempre più numerose le storie di persone in quarantena abbandonate. Come quella dell’infermiere che abbiamo pubblicato nelle ultime ore. Adesso è la volta di Martina, la cui storia è stata resa nota dall’agenzia Dire, alla quale l’ha raccontata. La ragazza a inizio marzo era andata a Bologna per lavoro, tornando poi prima che iniziasse l’isolamento generale. A fine marzo ha iniziato ad accusare i primi sintomi: febbre alta persistente per una settimana, poi dolori addominali e tosse. Alla fine, ed era inizio aprile, ha telefonato al numero del servizio regionale. Gli incaricati hanno fatto una lunga intervista, sia a lei che al suo compagno convivente.

La ragazza accusava i sintomi del Covid

Quindi hanno assicurato che avrebbero passato la segnalazione alla Asl la quale a sua volta l’avrebbe ricontattata per effettuare un tampone. Fortunatamente da quel momento i sintomi siu sono attenuati, ma nessuno ha mai più telefonato per il tampone o per altro. Qualche giorno dopo Martina ha richiamato lei stessa la Asl per avere notizie. E si è resa conto che però la Asl non aveva mai ricevuto la segnalazione del suo caso. Insomma, non c’è stata la comunicazione. Ovviamente a quel punto la Asl ha preso la segnalazione. Adesso sia la ragazza sia il suo compagno sembrano guariti.

A quanto pare la Asl non aveva ricevuto la segnalazione

Ma a questo punto sorge un altro problema. Se Martina ha avuto il coronavirus, come sembrava, adesso è guarita, si può considerare finita la quarantena oppure no? E’ un mese che sta a casa, e non sapeva cosa fare. Ossia se poteva uscire a fare la spesa oppure no. A quel punto, racconta, ha preso la decisione da sola. Starà ancora a casa fino al 3 maggio, così saranno tre settimane dalla comparsa dei primi sintomi e probabilmente orami si sarà negativizzata. Ma non dovrebbe avere la responsabilità di deciderlo lei. La Asl e comunque le autorità devono intervneire per dire cosa fare e cosa non fare, e soprattutto farle il tampone. Conclude la ragazza: “Sentirsi senza certezze e senza assistenza quando si sta male non è facile”.

(Foto Adnkronos)