Covid, Sonia sotto sfratto con due bimbi. Alla faccia delle case ai rom e dei miliardi europei

Foto Roma Today. Non le parlate di Recovery Plan, Mes e degli oltre 200 miliardi (a debito però) promessi all’Italia dall’Europa. Lei si chiama Sonia, abita in un seminterrato a Selva Candida nella periferia nord della Capitale. Con due bambini piccoli, di sei e di otto anni. Seguiti dall’assistente sociale, e che ogni giorno deve portare a scuola. A piedi e con i mezzi, perché ovviamente di avere una piccola macchina neanche a parlarne. Sonia è separata, come ha raccontato in una drammatica intervista a Roma Today. E percepisce il reddito di cittadinanza. Che in origine arrivava a 980 euro, ma che poi è stato ridotto a 480. Perché l’ex marito le garantiva un piccolo mantenimento. Con il quale la donna riusciva comunque a pagare l’affitto di 600 euro per il seminterrato. Da quando c’è stato il covid però questo fragile equilibrio è saltato. Perché il suo ex ha perso il lavoro, e ha iniziato a non corrispondere più nulla. Così Sonia ha accumulato circa 5000 euro di canoni non pagati, e adesso è sotto sfratto. Ho paura di non trovare una via d’uscita, ha dichiarato disperata a Roma Today. Mi basterebbe trovare un piccolo lavoro, ma nessuno vuole una mamma con due figli piccoli senza macchina. Non voglio ridurmi a occupare un alloggio, o a mandare i miei figli in una casa famiglia. Ma ora ho bisogno di aiuto.

La casa popolare per Sonia non si trova

Ho fatto anche la domanda per la casa popolare, ha continuato Sonia nel suo sfogo ripreso da Roma Today. Visto che con 480 euro al mese che adesso sono la mia unica entrata non posso pagare i 600 dell’affitto. Quando mi avanza qualcosa verso subito tutto nel conto corrente del proprietario, ma ovviamente i soldi non bastano nemmeno lontanamente. Nella domanda per la casa ho scritto della mia condizione, del seminterrato in cui vivo con i miei due bambini dove ultimamente ci sono state anche infiltrazioni d’acqua. Ma mi hanno detto che le procedure sono lunghe e complesse. E che c’è tanta gente in graduatoria. Non ce l’ho con chi mi ha affittato casa, capisco che si debba anche tutelare. Ma ho 30 giorni per pagare 5 mila euro. Dopodiché sarò sfrattata. E dal primo luglio, quando finirà il blocco imposto per legge l’ufficiale giudiziario potrà arrivare in ogni momento.

https://www.romatoday.it/politica/storia-sfratto-madre-single-bambini.html

Perché il Comune non pensa anche agli Italiani senza casa?

Di fronte al caso di Sonia, viene spontanea una domanda. Davvero e’ impossibile per una madre di 35 anni separata, disoccupata e con due figli piccoli avere diritto ad un alloggio popolare? Se la casa non spetta a lei, allora chi la dovrebbe avere? La risposta purtroppo è ovvia. Tutti quelli che sul reddito dichiarano zero, ma che in qualche modo campano. A cominciare dagli abitanti dei campi nomadi, come quello di Castel Romano. Infatti, per la loro ricollocazione sono stati già spesi oltre un milione e mezzo di euro. E adesso parte il bando per trovare alloggi disponibili in strutture private e bad&breakfast. Una preghiera per la sindaca Raggi. Magari se qualcuno degli occupanti dell’area F di Castel Romano storce il naso e non se ne vuole andare (gratis e con affitti pagati con i nostri soldi beninteso) si può trovare un alloggio abitabile per Sonia e i suoi due bimbi? Sperando che questo appello accorato non cada ancora una volta nel vuoto.

Raggi, 91 mila euro per le case ai nomadi. Ed è bufera